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Una Storia Nera

Un film di Leonardo D'Agostini

Una Storia Nera, il film diretto da Leonardo D'Agostini, è ambientato in Puglia e racconta la storia di Vito e Carla, una coppia separata da due anni.
Dopo anni di grande amore ma anche di forte gelosia e violenza da parte di Vito, la coppia ha deciso di separarsi anche per amore dei figli. Il 7 agosto 2012, il giorno del terzo compleanno di Mara, la figlia minore, la famiglia si riunisce e Vito partecipa ai festeggiamenti della bambina. A fine serata l'uomo lascia l'abitazione della ex moglie e scompare nel nulla.
Carla e i suoi figli lo cercano dappertutto disperatamente ma senza risultato. Anche la nuova compagna di Vito e tutta la sua famiglia si mettono sulle sue tracce. Vito è conosciuto in città, suo padre e sua sorella sono personaggi potenti.
Ma quando si mette di mezzo la polizia, viene fuori una verità che sembra nascondere molti segreti...

Con Laetitia Casta Andrea Carpenzano Giordano De Plano Lea Gavino Mario Sgueglia

Produzione: Italia , 2024 , 100min.

UNA STORIA NERA di Leonardo d'Agostini (2024) - Trailer Ufficiale HD

Con Una storia nera Leonardo D'Agostini porta sul grande schermo la vicenda narrata nel romanzo omonimo di Antonella Lattanzi, che firma la sceneggiatura insieme a lui e a Ludovica Rampoldi.

E il regista cambia decisamente passo rispetto al suo film d'esordio, il delizioso Il campione, dal quale importa l'attore protagonista, Andrea Carpenzano, che qui ha il ruolo del figlio maggiore di Carla, Nicola.

Purtroppo il passaggio da un genere all'altro non è indolore, perché laddove ne Il campione D'Agostini dominava la materia con competenza e disinvoltura qui gestisce in modo impacciato i meccanismi del noir, al punto che una delle principali svolte risulta prevedibile fin dalle prime scene.

I personaggi sono definiti non tanto nel segno dell'ambiguità, come si conviene ad un noir, quanto dell'inspiegabile eccesso: la sorella maggiore di Vito e soprattutto la PM che accusa Carla in tribunale si esprimono costantemente sopra le righe, con un accanimento verso l'accusata che, nel caso del pubblico ministero, è incoerente con la professionalità, così come appare improbabile che una zia possa allontanare due minori attenzionati dalle autorità dalla loro città e vita quotidiana, come avviene nella storia. L'abuso di droni che inquadrano dall'alto la città senza apparente motivo e i dialoghi spesso inintelligibili non aiutano la buona riuscita della realizzazione filmica.

Forse il problema principale resta comunque un finale che appare come un tradimento di quanto abbiamo appreso sui personaggi fino a quel momento: non un colpo di scena alla Sesto senso, ma una contraddizione drammaturgica, prima ancora di addentrarsi nella riflessione etica che comporta. Laetita Casta fa del suo meglio per comunicare il dolore di chi ha subito per anni un abuso coniugale, ma la complessità della sua relazione tossica, in cui nonostante gli abusi è stata messa al mondo una terza figlia di appena cinque anni, appare incoerente con il racconto della trasformazione di Vito da marito devoto ad aguzzino nella prima fase del matrimonio. E il rapporto fra Nicola e Carla andrebbe molto meglio esplorato, così come il comportamento di Rosa, la seconda figlia di Carla e Vito, cui presta la sua grazia naturale Lea Gavino. Tutto è possibile, ma va descritto in modo convincente, mostrando sfumature e dettagli che qui purtroppo vengono a mancare.