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Un altro giro

Un film di Thomas Vinterberg

Un altro giro, film diretto da Thomas Vinterberg, racconta la storia di Martin (Mads Mikkelsen) e alcuni suoi amici, tutti insegnanti demotivati e annoiati, che affidandosi alla teoria secondo cui ogni essere umano nasce con una minima quantità di alcol in corpo, decidono di iniziare un esperimento. I quattro sono convinti che assumendo bevande alcoliche, fino a mantenere un stato di leggera ebbrezza durante tutte le ore lavorative, la mente umana possa riuscire a raggiungere stati percettivi che incrementino la creatività del genio. Ad avvalorare la loro tesi hanno anche un dato storico: Churchill vinse la Seconda guerra mondiale perennemente ubriaco. I primi riscontri sono davvero positivi e rendono così entusiasta il gruppo di amici, che i quattro decidono di fare del loro esperimento un vero progetto accademico. Peccato che esagerare con gli alcolici può portare a conseguenze inaspettate...

Con Mads Mikkelsen Thomas Bo Larsen Lars Ranthe Magnus Millang Maria Bonnevie Susse Wold

Produzione: Danimarca , 2020 , 116min.

Un Altro Giro | Trailer Ufficiale | Dal 20 Maggio al cinema

Mads Mikkelsen offre una delle sue interpretazioni migliori, se non la migliore in assoluto, con questo ritratto pacato fuori e incendiario dentro di un uomo preso in una crisi di mezza età, quando lo raggiunge la consapevolezza che la gioventù è passata per sempre e che la fine non è più così lontana.

Si spalanca, così, per lui e per il suo gruppo di sodali, la porta dell'angoscia, ma siamo in Danimarca (ce lo ricorda, tra orgoglio e ironia, il canto degli studenti nell'ora di musica), nella patria di Kierkegaard, dove angoscia significa anche e prima di tutto libertà. Ed è proprio la libertà la parola-chiave del film di Vinterberg: di rischiare o di fallire, di ritrovarsi o di perdersi, ma soprattutto di vivere alimentando la fiammella dell'irrazionalità, rifiutando l'ansia e le regole della cosiddetta società civile, per rimettere in discussione le cose e non obbedire senza scegliere.

Provocatorio, ma affatto superficiale, Un altro giro è un film che celebra la sete di vita e indica una strada possibile, mediamente alterata, senza per questo negare le conseguenze nefaste dell'abuso di alcolici. Vinterberg parla dunque, prima di tutto, alla propria gente, bloccata in una contraddizione perpetua tra retorica puritana e consumo elevato, ma fornisce anche un più generale invito a scegliere come vivere, ad assumersene la responsabilità, nel bene o nel male.

Il risultato è un film libero anche nella forma e nell'andamento, in cui un pool di attori in stato di grazia collettivo dà vita ad una serie di scene tra Ferreri e Cassavetes, per lasciare l'assolo finale a Mikkelsen e ad un memorabile inno del corpo liberato.