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Siccità

Un film di Paolo Virzì

Siccità, film diretto da Paolo Virzì, è ambientato a Roma, dove non piove da circa tre anni. Questa arsura provoca una mancanza di acqua e la conseguente sete nella popolazione, che in preda alla ricerca di qualche goccia si ritrova con la mente alterata, arrivando a stravolgere le regole su cui si basa l'intera comunità.
Tra questi vi sono un gruppo di personaggi di età ed estrazione sociale diversa, alcuni vittime e altri opportunisti. Tutte queste persone sono alla disperata ricerca di una redenzione, ma non sanno che le loro vite sono legate le une alle altre in un modo alquanto drammatico, così come solo il sardonico fato è in grado di fare.

Con Silvio Orlando Valerio Mastandrea Elena Lietti Tommaso Ragno Claudia Pandolfi Vinicio Marchioni

Produzione: Italia , 2022 , 124min.

Siccità (2022) - Trailer Ufficiale

Con Siccità, Paolo Virzì torna alla commedia corale e fa meglio di Notti magiche. Se quattro anni fa 'scomodava' Edoardo Bennato e Gianna Nannini, oggi fa appello a Mina per 'cantare' una vita "che solamente ieri sera" sembrava brillarci il cuore.

Poi la pandemia e la crisi sanitaria hanno risvegliato le nostre paure più profonde e ognuno ha fatto quello che poteva, come poteva. Siccità trasfigura i fatti e snocciola come un rosario una pletora di personaggi che vengono direttamente dal passato, come Mila e Raffaella, precipitati melanconici della Elide Catenacci di Giovanna Ralli, sposa frustrata di Gianni Perego (Vittorio Gassman), che incarnava il funambolismo poetico della commedia di Scola, e altri invece radicati nel presente, corpi assediati dalla disperazione, dalla nostalgia, dalla miseria.

Destini incrociati in un tempo 'malato' che ha ragione di loro e dei loro sogni, se c'erano. Affresco romano, scritto a otto mani con Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo, Siccità può contare sui suoi solidi attori e su quei 'piccoli momenti di verità' che irrigavano la linfa del Neorealismo. Con lo smarrimento, l'amore occupa un posto importante nel racconto. È il solo sentimento a resistere agli scacchi e alle tempeste, a evolversi come quello di Sara e Loris, o a diventare soltanto un ricordo sgualcito del cuore, come quello di Mila e Alfredo.

Cronaca-bilancio di due anni di confinamento, il nuovo film di Paolo Virzì prova a misurare la salute psichica degli italiani e la vita che negli ultimi due anni ha fatto di noi dei naufraghi, ciascuno spiaggiato nella sua testa e nel suo delirio. A serrare i ranghi, Virzì chiama Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea, veterani della commedia sociale e incarnazioni lisergiche di un malessere che insinua il film come un virus. Dietro a loro e all'umorismo spontaneo di Orlando e Mastandrea, che contribuisce a distendere il clima pesto, abitano personaggi avvincenti e altri terribili, vittime della loro ambizione e della loro ignoranza.