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Il Caso Belle Steiner

Un film di Benoît Jacquot

Il Caso Belle Steiner, il film diretto da Benoît Jacquot, si svolge in una piccola città di provincia e vede protagonisti i coniugi Pierre e Cléa (Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg). Lui è un insegnante di matematica e lei è ottica. La loro è una vita tranquilla e monotona, fatta di piccole abitudini.
Un giorno arriva Belle, la giovane figlia di un loro amico che si sono offerti di ospitare per un anno. Quando una notte, la ragazza viene trovata misteriosamente morta in casa, inizia un vero calvario per la coppia. Pierre era l’unico presente in casa quella notte, e secondo la perizia, Belle è stata strangolata. Lui diventa inevitabilmente il principale indiziato.
Privo di un alibi, Pierre nega di aver avuto alcun rapporto con lei ma finirà per trovarsi al centro di un’indagine che sconvolgerà la loro vita, fino a quel momento del tutto pacifica.

Con Charlotte Gainsbourg Guillaume Canet Kamel Laadaili

Produzione: Francia , 2024 , 100min.

Il caso Belle Steiner | Trailer ufficiale (ITA)

Il cinema ha spesso attinto alla ricca vena letteraria di Georges Simenon, ma pochi adattamenti riescono a catturare lo spirito dell'autore belga calandolo con tale efficacia nella contemporaneità come Belle. Questo film si distingue per la sua capacità di incorporare le dinamiche della comunicazione del nostro tempo, offrendo una rilettura non convenzionale di un suo celebre romanzo. È un'opera che non solo narra una storia di sospetto e ambiguità, ma si trova anche, ironicamente, a riflettere su come le vicende fuori dal set possano influenzare la percezione di un'opera, come testimonia la didascalia imposta dalla produzione a seguito di controversie sul regista.

La storia prende il via quando Pierre e Cléa, una coppia senza figli, ospitano in casa loro Belle, la figlia adolescente di un'amica di Cléa, studentessa nel liceo dove Pierre insegna matematica. La quiete viene brutalmente interrotta una mattina, quando Belle viene trovata strangolata. Poiché Pierre era l'unico adulto presente in casa, i sospetti si addensano immediatamente su di lui. Tuttavia, l'uomo riesce a mantenere un notevole autocontrollo e a difendersi, pur lasciando lo spettatore in un limbo di incertezza.

Il romanzo di Simenon, scritto in soli dieci giorni e ambientato negli Stati Uniti con un finale diverso, viene qui trasposto in una città di provincia francese dove "tutti si conoscono". Il regista ha mantenuto il ruolo di insegnante per il protagonista (nel Liceo Georges Simenon, un omaggio all'autore), ma ha innervato l'intera operazione di un'impronta profondamente contemporanea, facendo ampio riferimento ai media e ai social network.

La morte di Belle non è un evento isolato, ma diventa immediatamente un argomento di dibattito in rete. I contenuti del suo cellulare alimentano i sospetti su Pierre, trasformando l'indagine in un processo parallelo mediatico. Il personaggio di Pierre è affidato alle sapienti cure interpretative di Guillaume Canet, il quale riesce a infondergli la giusta dose di ambiguità. Questa scelta attoriale costringe lo spettatore a porsi una domanda fondamentale, sulla base degli elementi a disposizione: credere all'innocenza autoproclamata di un uomo comunque presentato come complesso, o propendere, come fanno alcune persone a lui vicine, per ritenere la sua posizione insostenibile?

Belle è un film che indaga le profondità della psiche umana e il modo in cui la verità e la percezione vengono plasmate nell'era digitale. Un'opera che, pur muovendo da un classico, riesce a essere sorprendentemente attuale e a tenere lo spettatore con il fiato sospeso, tra dubbi e interrogativi morali.