
Conclave
Conclave, il film diretto da Edward Berger, ha inizio con la morte improvvisa del Papa,figura molto amata durante il suo pontificato.
Il Collegio cardinalizio si riunisce in Vaticano per un conclave cruciale: un'elezione destinata non solo a scegliere un nuovo pontefice, ma a plasmare il futuro della Chiesa. Nella maestosa Cappella Sistina, sotto lo sguardo dei capolavori di Michelangelo, cardinali provenienti da ogni angolo del mondo si confrontano in un rito avvolto da secoli di tradizione e mistero.
Il cardinale Lawrence (Ralph Fiennes), decano del Collegio, è incaricato di supervisionare questa sacra procedura, ma presto scopre che non sarà solo una questione di fede e preghiera. Tra i principali candidati spiccano il cardinale Bellini (Stanley Tucci), figura influente del Vaticano; il cardinale Trembley (John Lithgow) di Montreal; il cardinale Tedesco (Sergio Castellitto) di Venezia e il cardinale Adeyemi (Lucian Msamati) dalla Nigeria, che potrebbe fare la storia come il primo papa africano.
Dietro le loro vesti porpora, però, si celano ambizioni personali e segreti compromettenti, capaci di sconvolgere il delicato equilibrio della Chiesa. Intrighi, rivelazioni scioccanti e manovre machiavelliche iniziano a minare il conclave, mettendo alla prova non solo i partecipanti, ma anche la Fede stessa di Lawrence.
Mentre il cardinale si trova ad affrontare i propri dubbi e un crescente senso di inquietudine, una scoperta sconvolgente sui segreti del defunto papa lo trascina in una spirale di interrogativi morali. Ma ciò che lo attende al culmine di questa ricerca è un’ultima rivelazione capace di cambiare tutto...
Con Ralph Fiennes Stanley Tucci John Lithgow Isabella Rossellini
Produzione: USA , 2024 , 120min.
Con l'annuncio "Sede vacante!", risuonato dal cardinale statunitense Tremblay, si aprono le porte di un mondo avvolto nel mistero e nelle tradizioni secolari: il Conclave. Basato sull'omonimo romanzo di Robert Harris, questo film ci catapulta nelle viscere della Chiesa cattolica, presentandola come una società segreta intrisa di rivalità, tensioni e segreti inconfessabili. A guidare lo spettatore attraverso le correnti infide delle elezioni papali è la magnifica interpretazione di Ralph Fiennes nei panni del Decano britannico Thomas Lawrence, il cui compito è garantire la correttezza del voto e contenere le ambizioni sfrenate dei cardinali candidati.
Attorno a Fiennes si muove un cast d'eccellenza che eleva ulteriormente la pellicola. Troviamo Stanley Tucci e Sergio Castellitto nei ruoli, rispettivamente, del progressista cardinale Aldo Bellini e dell'ultraconservatore Goffredo Tedesco, due figure che incarnano visioni radicalmente diverse del futuro della Chiesa. John Lithgow è il cardinale Joe Tremblay, mentre Isabella Rossellini offre una performance memorabile nei panni di suor Agnes, una figura che conosce molti segreti e nutre una profonda rabbia verso l'universo maschile che da sempre emargina lei e le sue consorelle. La sceneggiatura di Peter Straughan, già apprezzato per La talpa, tratteggia i personaggi con profondità, mettendo in luce i loro dilemmi morali e le loro aspirazioni.
Le ambizioni dei cardinali in lizza per il soglio pontificio sono palpabili: oltre agli italiani e a Tremblay, ci sono il cardinale africano Joshua Adeneya e persino Vincent Benitez, un cardinale latinoamericano ordinato in pectore dal Papa in persona mentre era di stanza a Kabul, dopo aver servito nelle zone di battaglia di Congo e Iraq. Il film cattura con maestria il gioco di potere che si sviluppa tra questi uomini, ognuno con la propria agenda e la propria visione per la sopravvivenza della Chiesa.
Le inquadrature del regista tedesco Edward Berger, già vincitore di un Premio Oscar per Niente di nuovo sul fronte occidentale, sembrano aver assimilato le lezioni di maestri come Fellini e Moretti. Egli rappresenta gli spazi metafisici del Vaticano con una visione quasi onirica, popolandoli di figure in tonaca che sembrano fluttuare a qualche centimetro dal terreno. Le votazioni si svolgono all'interno della Cappella Sistina, sigillata dal mondo esterno, ma ciò non basta a fermare le infiltrazioni e le invasioni di campo che alimentano la tensione.
Gli scrutini papali si susseguono in un crescendo di tensione emotiva, rivelando tanto le debolezze personali dei cardinali quanto le finalità politiche del conclave. Al centro della narrazione vi è la questione cruciale della sopravvivenza della Chiesa in un'epoca di profonda crisi, in cui i fedeli sono sul punto di abbandonarla. La strategia è chiara: rinnovarsi e aggiornarsi alle istanze della contemporaneità – sostenendo donne, gay e immigrati – o arroccarsi al passato, difendendo le classi dominanti e i nuovi sovranismi? Questo dilemma morale e politico è il cuore pulsante del film.
Oltre alle memorabili interpretazioni, il film si distingue per la magnifica fotografia di Stéphane Fontain, celebre per le sue collaborazioni con registi del calibro di Jacques Audiard, Pablo Larraín e Paul Verhoeven, a riprova dell'esistenza di un gotha internazionale del cinema d'autore. Le musiche evocative del compositore tedesco Volker Berterlmann sottolineano con efficacia la tensione dei procedimenti elettorali e i profondi dilemmi morali in gioco, aggiungendo un ulteriore strato di immersione emotiva.
Conclave si rivela un adattamento adulto ed elegante, saldamente ancorato a interpretazioni solide e a una visione geometrica di come gli equilibri di potere si spostino in un contesto così unico. Per i fan del best-seller da cui è tratto, questo thriller filosofico sarà sicuramente soddisfacente. L'unico rammarico è forse il finale, fedele al romanzo di Harris, che in qualche modo sembra cedere più alla political correctness che a una genuina ispirazione narrativa. Nonostante questa piccola riserva, Conclave è un film avvincente che invita a riflettere sulle dinamiche di potere e fede, mantenendo lo spettatore con il fiato sospeso fino all'ultimo voto.



