
No Other Land
Un film di Basel Adra - Hamdan Ballal - Yuval Abraham e Rachel Szor
No Other Land, il documentario diretto da Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, è opera di un collettivo israelo-palestinese che ha filmato per quasi dieci anni le operazioni di espulsione forzata degli abitanti di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte dell’esercito israeliano.
Le riprese mostrano la distruzione delle case e gli abusi subiti dalla comunità palestinese dei territori occupati. Il gruppo di attivisti palestinesi, sostenuto da membri israeliani, documenta la propria lotta contro la missione israeliana. Basel Adra, un giovane palestinese, scopre grazie a questo progetto la possibilità di avere un grande amico israeliano, si tratta del giornalista Yuval Abraham.
Un'amicizia che si oppone all'odio distruttivo tra i due popoli.
Produzione: Palestina , 2024 , 92min.
Nel panorama cinematografico contemporaneo, pochi film riescono a colpire con la forza di "No Other Land", un documentario che trascende la mera cronaca per diventare un grido di resistenza e una testimonianza ineludibile di una realtà troppo spesso ignorata. Questo lavoro, nato dalla collaborazione di quattro registi – il palestinese Basel Adra, l'israeliano Yuval Abraham, il palestinese Hamdam Ballal e l'israeliana Rachel Szor – ci porta nel cuore di Masafer Yatta, un agglomerato di venti villaggi al confine sud della Cisgiordania, dove la vita quotidiana è una lotta per la sopravvivenza e la dignità.
Il film ci introduce a Masafer Yatta, una comunità agricola la cui storia si perde nel tempo, con alcuni villaggi che ancora custodiscono grotte abitate. Tuttavia, questa antichità si scontra con una violenza contemporanea e sistematica: le nuove case vengono implacabilmente distrutte dalle ruspe israeliane, in un territorio che Israele rivendica come zona di addestramento militare.
La narrazione si sviluppa attraverso gli occhi di Basel Adra, nato a Masafer Yatta nel 1996, il cui primo ricordo è l'arresto del padre mentre protestava contro gli espropri. Questa violenza, che si protrae da decenni, ha spinto Basel e altri a filmare autonomamente, a rischio della propria vita, per documentare al mondo l'ingiustizia e l'oppressione subite. Le loro testimonianze video sono strazianti e inequivocabili, un repertorio impressionante di azioni repressive contro una comunità inerme.
Al fianco di Basel, troviamo Yuval Abraham, giornalista israeliano e amico, che da anni si impegna a denunciare le demolizioni, sperando di scuotere le coscienze dentro e fuori Israele. Il contrasto tra la libertà di movimento degli israeliani e l'impossibilità per gli abitanti di Masafer Yatta di lasciare la Cisgiordania è un elemento potente e rivelatore del divario che separa queste due esistenze. "Non abbiamo un altro posto dove andare," dice una vicina di Basel, "soffriamo così perché è la nostra terra." Questa semplice frase racchiude il senso profondo di appartenenza e la resilienza di un popolo.
Le riprese di "No Other Land" si estendono dall'estate del 2019 a ottobre 2023, concludendosi quindi a ridosso dell'attacco di Hamas e della conseguente reazione israeliana. Tuttavia, il film incorpora anche numerosi video registrati precedentemente da Basel o da persone a lui vicine, utilizzando telefoni cellulari e piccole videocamere. Questa scelta conferisce al documentario un valore altissimo di testimonianza, anche retrospettiva, mostrando un accumulo di sequenze "rubate", non programmate, ma dettate dall'agenda militare. Spesso è Basel stesso a correre con la telecamera in mano, con il fiato corto e l'adrenalina di chi sa di mettere a rischio la propria vita per assicurare le prove di un sopruso. Questa immagine stessa diventa uno stilema del caos e della violenza che il conflitto israelo-palestinese continua a propagare.
Il film alterna le riprese delle demolizioni e delle incursioni militari con stili narrativi semplici ma efficaci: momenti di re-enactment, riflessioni condivise tra Basel e Yuval, situazioni domestiche, pasti condivisi, e le pause prima di addormentarsi, sempre in allerta per una possibile incursione. Il paradosso tra le esistenze di questi due coetanei e la loro straordinaria capacità di immedesimazione ("come ti sentiresti se distruggessero casa tua?" chiede Yuval ai connazionali incursori) fa il resto. L'immedesimazione è ciò che i due amici e i loro co-registi sperano di provocare nello spettatore: non solo commozione, ma una reazione che possa spingere al cambiamento.
Il valore e l'impatto di "No Other Land" sono stati ampiamente riconosciuti a livello internazionale. Tra i numerosi premi raccolti nel 2024, il film ha vinto l'Audience Award e il Panorama Documentary Award alla Berlinale, ed è stato votato Miglior documentario europeo agli EFA 2024. Attualmente, è in shortlist nella prestigiosa categoria documentari agli Academy Awards 2025.
Questi riconoscimenti non fanno che sottolineare l'importanza di questo lavoro, che offre una prospettiva unica e viscerale su un conflitto complesso, dando voce a chi troppo spesso non ne ha. "No Other Land" è un film che non si limita a informare; esso invita a riflettere, a sentire, e a interrogarsi sulla propria responsabilità di fronte all'ingiustizia. Un'opera necessaria, che merita di essere vista e discussa.



