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La Moglie del Presidente

Un film di Léa Domenach

La Moglie del Presidente, il film diretto da Léa Domenach, vede protagonista Bernadette Chirac (Catherine Deneuve), moglie di Jacques Chirac (Michel Vuillermoz), Presidente della Repubblica francese dal 1995 al 2007.
Quando suo marito vince le elezioni presidenziali del 1995, Bernadette è una figura in ombra. Sempre considerata poco carismatica e antiquata, una volta entrata all’Eliseo decide di ribaltare questa immagine di sé.
Estremamente attiva politicamente e socialmente accanto al marito, inizia a sfruttare i media e il loro potere divulgatore per farsi conoscere meglio e per promuovere le sue attività. Riesce così, in breve tempo a diventare una protagonista imprescindibile dei mezzi di comunicazione francesi e a prendersi la sua rivincita...

Con Catherine Deneuve Sara Giraudeau Denis Podalydès Artus Michel Vuillermoz Olivier Breitman

Produzione: Francia , 2023 , 92min.

LA MOGLIE DEL PRESIDENTE - SPOT 15"

Catherine Deneuve si muove con grande agio e divertimento nei panni di una donna che impara ad emanciparsi.

Va fatta una premessa. Chi era presente alla proiezione in prima mondiale a Cannes de Il Divo di Paolo Sorrentino ricorda come i colleghi della stampa non italiana facessero fatica a districarsi nei passaggi della nostra politica che solo chi viveva oltre Ventimiglia poteva comprendere appieno. Quel film però si collocava su un livello che raggiungeva anche il grottesco richiedendo un alto intervento di decodificazione.

Léa Domenach, che è al suo primo lungometraggio, sceglie una strada diversa e punteggia la sua commedia di datazioni che accompagnano la narrazione rendendo tutto più semplice. Anche perché, pur non conoscendo nulla della politica d'Oltralpe, si può godere della prestazione della Deneuve e di chi le sta intorno soprattutto se si va con la memoria ad un altro film che l'ha vista protagonista. Si tratta di Potiche - La bella statuina di François Ozon in cui la Deneuve interpretava la moglie apparentemente svagata di un industriale che progressivamente sapeva farsi valere.

Qui, a quasi quindici anni di distanza, Catherine deve aver provato un grande piacere nell'indossare gli abiti (che a un certo punto un irritato Karl Otto Lagerfeld le impone di cambiare) di una donna a cui fisicamente non assomiglia per nulla ma di cui sa cogliere la capacità di attendere ma anche le spinte in avanti. Affiancata da un Michel Vuillermoz che offre al suo Chirac quel tanto di maschilismo vanesio che gli impedisce di comprendere quanto sua moglie sia in grado di cogliere i necessari punti di svolta strategici molto meglio di quanto non sappiano fare alcuni suoi vanagloriosi consiglieri.