
Upside Down
Un film di Luca Tornatore
Upside Down, film diretto da Luca Tornatore, racconta la storia di Paolo (Gabriele Di Bello), un giovane con sindrome di Down, che cerca in ogni modo di condurre un'esistenza il più possibile "normale". Sua madre (Donatella Finocchiaro) è una donna vivace e solare che ha decido di affrontare la sindrome del figlio con ironia, accettandola senza alcun remore; suo padre (Fabio Troiano), invece, è quello che ne soffre di più, perché incerto sul da farsi e non in grado di prendersi cura del figlio come vorrebbe.
Nonostante alcuni momenti in cui ha un leggero decadimento cognitivo e ha atteggiamenti infantili, Paolo lavora in un ristorante e frequenta la palestra. Qui incontra Armando (Antonio Zavatteri), un uomo di mezza età dal carattere duro e solitario, che allena giovani promesse della box. Grazie a lui, il ragazzo inizia un corso di fit box, appassionandosi talmente tanto allo sport da iniziare ad allenarsi con i pugili dilettanti e salire sul ring.
Con Gabriele Di Bello Donatella Finocchiaro Fabio Troiano Antonio Zavatteri
Produzione: Italia , 2021 , 90min.
Luca Tornatore si è ispirato a una storia realmente accaduto per realizzare questo film che acquista maggior valore nell'anno in cui abbiamo assistito alle Paraolimpiadi. Perché ci offre, pur traducendolo in fiction, lo spaccato di un percorso che per alcuni ha portato al professionismo e per molti ha prodotto un altro fondamentale risultato: l'affermazione di sé come persona che può decidere del proprio percorso nella vita.
Troiano e la Finocchiaro rappresentano con adesione i due poli che si presentano spesso quando in un nucleo familiare si è messi a confronto con un soggetto diversamente abile. C'è chi, come in questo caso la madre, fa leva su quel 'diversamente' che non testimonia una impossibilità ma soltanto una differente disposizione che deve tener conto, senza assolutizzarle, delle oggettive difficoltà. Lorenzo invece ha interiorizzato il termine disabile facendo di quel 'dis' una necessità di protezione da tutte le difficoltà che si possano presentare. Se poi, come in questo caso, esse si possono tramutare in pugni che arrivano e fanno male la disponibilità anche solo ad ipotizzarle per il proprio figlio diventa inferiore allo zero.
Al centro c'è poi lui, Paolo, interpretato con grande adesione anche fisica da Gabriele Di Bello che offre al personaggio l'adesione ad un percorso di crescita che abbisogna di assistenza ma non di più o meno finta compassione. A ricoprire il ruolo di motivatore, oltre al maestro Alfredo, troviamo di nuovo Paolo Graziosi. Come era stato il meccanico capace di rimettere letteralmente in pista lo Stefano Accorsi di Veloce come il vento così qui offre il suo sorriso e la sua vitalità a un personaggio capace di trasformare la propria esperienza in trasmissione di fiducia. Ciò di cui chiunque viva una difficoltà avrebbe bisogno.



