Ma Nuit
Un film di Antoinette Boulat
Ma Nuit, film diretto da Antoinette Boulat, racconta la storia di Marion (Lou Lampros), una ragazza di diciotto anni, che a causa della morte di sua sorella, ha sempre portato dentro di sé un grande dolore. Ora che ha raggiunto la maturità, la giovane avverte un forte bisogno di sentirsi libera. È per questo che nell'anniversario della scomparsa di sua sorella, Marion inizia a vagare tra le strade e vicoli parigini.
Durante un'intera notte, la ragazza si imbatte i diversi volti familiari, errando in una città dove i giovani, come lei, non riescono più a costruire un legame. Quella stessa notte Marion conosce Alex (Tom Mercier), uno spirito libero dal carattere impulsivo. Dall'incontro di queste due anime piene di solitudine ha inizio un viaggio notturno tra le luci di Parigi.
Con Lou Lampros Tom Mercier Carmen Kassovitz Emmanuelle Bercot
Produzione: Francia Belgio , 2021 , 87min.
Dopo anni di esperienze come direttrice di casting, Antoinette Boulat ci stupisce con un primo film già molto maturo. Riunisce attori emergenti come la protagonista Lou Lampros e riporta sul grande schermo Tom Mercier, che abbiamo già visto in Synonymes di Navad Lapid.
Marion veste di nero e parla poco. Sfugge dai famigliari e nonostante segua i suoi coetanei nelle loro avventure, non riesce a vivere felice come loro. Ciò che la caratterizza è il dolore provocato dalla morte della sorella che si è trasformato in una paura esistenziale. Ma Nuit è un'occasione per parlare, molto poeticamente, delle generazioni attuali che hanno perso ogni tipo di spensieratezza, che faticano a comunicare e che cercano una via d'uscita.
Se durante la prima parte del film l'angoscia è prevalentemente suggerita dalla fotografia e dagli sguardi intensi della ragazza, l'incontro con Alex scaturisce un inesauribile flusso di coscienza che smuove tutti i nodi interiori. Alex è l'energia positiva di cui Marion aveva bisogno, è uno spirito libero e per lui "la libertà è il sentimento di non aver paura". Si dimostra, così, l'interlocutore ideale.Prigioniera delle proprie paure, le ragazza riesce ad esplicitare le proprie ansie e la presa di parola è un sollievo anche per lo spettatore. La morte è, evidentemente, la causa dei suoi malesseri ma il film ne parla raramente, si focalizza più sul dopo, su cosa rimane dopo la perdita di un caro, su come vivere serenamente senza paure.
La passeggiata notturna è quindi colma di discorsi filosofici ed esistenziali ma la parola non predomina. Il film rimane un'opera ricca di sensazioni, dove la percezione degli elementi uditivi, visuali ed emotivi, sono un punto di forza.