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Lontano Lontano

Un film di Gianni Di Gregorio

Lontano Lontano, il film diretto da Gianni Di Gregorio, racconta la storia di Attilio (Ennio Fantastichini), Giorgetto (Giorgio Colangeli) e il Professore (Gianni di Gregorio). Tre uomini sui 70 anni di Roma, diversissimi tra loro eppure simili nella sorte. Il Professore insegnava latino e ora è in pensione, intrappolato dalla noia. Giorgetto, ultimo baluardo della vecchia romanità, vive in miseria e fatica a sbarcare il lunario. Attilio con il suo animo anticonformista è un robivecchi che desidererebbe rifare molte di quelle esperienze della gioventù. Le loro vite sono un disastro, la loro anzianità li sta logorando in una triste esistenza di quartiere, mentre tutti tre sognano un futuro all'estero. Ma dove?
La scelta della destinazione della loro fuga da un'esistenza disastrata e amara non sembra così facile ed è solo il primo problema che si porrà sulla loro strada. Ognuno, infatti, ha un sogno: cambiare vita. Sebbene sembri difficile, i tre riusciranno nella loro impresa, ma non proprio come lo immaginavano...

Con Ennio Fantastichini Giorgio Colangeli Gianni Di Gregorio Daphne Scoccia Salih Saadin Khalid

Produzione: Italia , 2019 , 90min.

Lontano Lontano (2019): Trailer del Film Gianni Di Gregorio, Ennio Fantastichini e Giorgio Colangeli

Niente effetti speciali o scenari ricostruiti ma una storia inscritta nel suo habitat naturale: Trastevere e i suoi caffè, luoghi preferiti dell'ozio romano e viavai di saluti, proposte, offerte, idee, progetti. E la romanità è da sempre l'ingrediente segreto aggiunto all'intrigo principale. A questo giro di vicoli, il soggetto è la 'favolosa pensione' degli italiani all'estero, tra vantaggi fiscali e sole abbagliante.

Ma più dei film precedenti, Lontano Lontano coglie l'essenza della romanità, della sua espressività linguistica che impasta le immagini. Immagini che compongono insieme un vero e proprio saggio di antropologia urbana (trasteverina). Perché Trastevere è un'isola all'interno della città, è una culla della tradizione popolare romana di cui Di Gregorio intercetta i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, stemperandoli in una bonaria e calorosa mimesi del parlato. Una scelta stilistica che è anche chiave interpretativa per proporre una delle possibili letture sociali del tessuto trasteverino, così stratificato, variegato e ricco.

Letteralmente costellato di 'voci', Lontano Lontano ne schiera tre, Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli e naturalmente Gianni Di Gregorio lui même, producendo un coro che moltiplica i punti di vista e riferisce dall'interno cosa significhi oggi abitare nel 'rione' Italia. Mentre il film costruisce il 'senso del luogo', regista e compagni progettano la maniera di 'disattivarlo', emigrando.