L'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Un film di Hettie MacDonald
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, film diretto da Hettie Macdonald, racconta la storia di un uomo comune di nome Harold (Jim Broadbent), che ha trascorso la sua intera vita vivendo ai margini, senza mai fare nulla di avventato. Vive a Kingsbridge insieme alla moglie Maureen (Penelope Wilton), sebbene il loro matrimonio sia ormai così tranquillo da sembrare caduto nella monotonia.
Un giorno, mentre sta andando a imbucare una lettera, Harold scopre che una sua vecchia amica Queenie Hennessy è molto malata e decide di andare a trovarla, percorrendo a piedi l'Inghilterra per raggiungere la cittadina di Berwick-upon-Tweed senza prendere nessun mezzo di trasporto né ricevendo aiuto e supporto da Maureen. Sicuro che il suo eroico gesto terrà in vita la sua amica, l'uomo intraprende un viaggio durante il quale incontrerà diverse persone, interessate al suo intento. È così che in breve tempo l'intera nazione si appassionerà alla sue gesta.
Durante la sua lunga camminata, Harold avrà modo di riflettere molto sulla sua vita e in particolare anche sul suo unico figlio, David, che dopo aver lottato a lungo con depressione e dipendenze varie, ne è uscito sconfitto.
Con Jim Broadbent Penelope Wilton Monika Gossmann Joseph Mydell Bethan Cullinane
Produzione: Gran Bretagna , 2023 , 102min.
Rachel Joyce sceneggia il film tratto dal romanzo che lei stessa ha scritto.
Questo finisce con l'essere il problema che Hettie MacDonald si trova a dover fronteggiare riuscendo comunque a portare a compimento un film interessante. La regista ha già avuto in precedenza a che fare con una serie (Normal People) anch'essa tratta da un romanzo (di Sally Roonie) ma, come spesso accade, l'avere come autore dello script chi ha scritto il romanzo può costituire un vincolo. Lo è evidentemente, come ognuno potrà verificare, nel finale sul quale è bene non aggiungere altro per non fare spoiler. Sarà sufficiente ricordare che un conto è spingere sul tasto dell'emozioni in un libro ed un altro è farlo sullo schermo.
Detto ciò il film vale la visione innanzitutto per la prestazione di Jim Broadbent che mostra ancora una volta (non essendo necessario dimostrarlo) come tutti i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera (Oscar compreso) fossero meritati. La naturalezza con cui aderisce al suo personaggio, unita al fatto di aver girato in ordine sequenziale, ci rende il suo Harold vicino e ci consente di comprenderne aspettative e sensi di colpa rendendo anche credibili passaggi che rischiano di esserlo meno (tranne uno, riguardante un cane, che resta, come può testimoniare chiunque abbia un amico a quattro zampe, abbastanza lontano dalla realtà).
Il suo viaggio in un'Inghilterra ben poco piovosa diventa un on the road della memoria in cui l'ambiente, sia esso naturale che urbano, diventa qualcosa di più di uno sfondo. Così come il rapporto con coloro che il protagonista incontra nel suo percorso si trasforma in occasione per brevi (e spesso riusciti) ritratti di un'umanità che ha bisogno di condivisione anche quando finisce con il negare il bisogno stesso.