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La Signora delle Rose

Un film di Pierre Pinaud

La Signora delle Rose, film diretto da Pierre Pinaud, racconta la storia di Eve Vernet (Catherine Frot), una delle più grandi e famose creatrici di rose. Nonostante la fama mondiale, la sua società sta per fallire e sta per essere acquistata dalla concorrenza. La sua segretaria Vera (Olivia Côte), però, crede di aver trovato la soluzione al dramma e assume tre dipendenti molto particolari e senza alcuna conoscenza di giardinaggio. Saranno proprio loro a risollevare le sorti dell'azienda di Vernet, ma in che modo?

Con Catherine Frot Marie Petiot Olivia Cote Vincent Dedienne Fatsah Bouyahmed

Produzione: Francia , 2020 , 105min.

LA SIGNORA DELLE ROSE | Trailer Italiano Ufficiale HD

La signora delle rose è un'ode alle cose da farsi in modo antico, alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza, per i fiori come per l'arte e per la vita di tutti i giorni.

Non stupisce quindi che anche il film stesso del regista Pierre Pinaud sia orgogliosamente vintage: affettato ma in fondo sincero, è un classico matrimonio di toni da commedia e sentimentalismo ricercato, che cattura l'essenza del cinema francese più tradizionale.

Senza un filo di malizia né di pretesa, Pinaud cuce le fila di una storia alla Davide contro Golia nel mondo del business contemporaneo, per poi aggiungerci lo sbocciare di un'improbabile amicizia tra la dama un po' cocciuta della bravissima Catherine Frot (che di questo genere di commedie è divenuta un simbolo nell'arco della sua lunga carriera) e la gioventù turbolenta ben abitata da Melan Omerta, criminale scapestrato al quale i genitori hanno infranto il cuore e al contempo donato un naso che promette bene.

Si impara molto sulle rose - impollinate, ibridate, annusate, ma pure rubate - guardando un'opera che sembra teletrasportata ai giorni nostri da un'era più innocente. Ancor di più si riflette sulla semplicità con cui si può far cinema e sulla leggerezza del sentimento umano, tratteggiato con cura sui volti di un cast ristretto ma delizioso. Alla distanza, Pinaud fa crollare ogni resistenza nello spettatore, consegnandogli infine un piccolo glossario delle emozioni. Nulla che non si sapesse già, ma un bel momento per fare ordine nell'anima e scaldare il cuore.