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La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Un film di Pupi Avati

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, film diretto da Pupi Avati, racconta la storia di Samuele Nascetti e Marzio Barreca (Massimo Lopez e Gabriele Lavia), due quindicenni che nella Bologna degli anni '70, mentre sono seduti al tavolino di un chiosco di gelati, prendono una decisione: saranno amici per sempre, per tutta la vita. I due sono accomunati dalla passione per la musica e formano un duo, i Leggenda, con il quale iniziano a esibirsi per i vari teatri parrocchiali.
Un giorno, però, Marzio conosce una sua coetanea bellissima di nome Sandra (Camilla Ciraolo), di cui di innamora perdutamente. Il giovane decide di corteggiarla, determinato a farla innamorare di lui, riuscendo inaspettatamente nell'impresa. Nel frattempo i Leggenda migliorano le loro capacità musicali e riscuotono i primi successi, grazie anche alla partecipazione al Festival delle Voci di Castrocaro, nel quale si classificano quarti. Il loro nome inizia a girare e una loro canzone finisce anche in radio. Marzio e Sandra (Gabriele Lavia ed Edwige Fenech) si sposano e nella vita dei tre tutto sembra filare liscio, fino a quando non si abbatte su di loro un vento ostile e contrario, che spazza tutto via...

Con Camilla Ciraolo Lodo Guenzi Nick Russo Edwige Fenech Gabriele Lavia

Produzione: Italia , 2023 , 98min.

LA QUATTORDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (2023) - Trailer Ufficiale

'Il quarantatreesimo film del cinema avatiano': questo potrebbe essere il titolo alternativo di un'opera che ha come spinta propulsiva il dono che alcuni Autori (e Avati indubbiamente lo è) scoprono di possedere interiormente raggiunta una fase avanzata della loro vita: il non dover essere costretti a dimostrare niente a nessuno.

Pupi Avati è sempre stato un uomo libero, lontano dagli ambienti 'che contano' nel mondo del cinema, ma ora lo è nel senso più ampio del termine. Lo aveva ulteriormente provato, ammesso che ce ne fosse bisogno, con i due film precedenti con il ritorno all'horror de Il signor diavolo e con un sogno accarezzato per vent'anni e finalmente realizzato, grazie a una rilettura al contempo classica ed originale: Dante rivisitato grazie a Boccaccio e mettendo la Divina Commedia sullo sfondo. Ora ci propone una summa del suo cinema mostrando in sottotraccia di avere condensato elementi che avrebbero potuto, se sviluppati ulteriormente, dare origine a una fiction di qualità come lo è stata Un matrimonio.

Perché da lì si torna a partire, da una data che dà il titolo al film e che è quella in cui lui si è sposato. Già il titolo costituisce una piccola provocazione. Non tanto per il dato biografico di cui sopra che, ovviamente, i più non conoscevano ma per quel 'tempo ordinario' di cui molti si devono essere chiesti in cosa consista non sapendo che è una modalità di datazione liturgica. Perché Avati è un cattolico praticante, distante anni luce dal bigottismo, che però non ha remore nell'affermarlo.