
La Fiera delle Illusioni
Un film di Guillermo del Toro
La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley, film diretto da Guillermo del Toro, è ambientato negli anni '40 e racconta la storia di un uomo, Stanton Carlisle (Bradley Cooper), di un Luna Park, che oltre a svolgere la mansione di giostraio, è anche un abilissimo truffatore. Riesce, infatti, con grande facilità a manipolare le persone, grazie a una retorica breve e d'impatto. Per mettere a segno al meglio i suoi imbrogli, l'uomo lavora con una psichiatra, Lilith Ritter (Cate Blanchett), più infida di lui, per estorcere con l'inganno del denaro agli spettatori. Le vittime delle sue truffe sono gli esponenti dell'élite newyorchese e i suoi colpi si sono affinati col tempo, grazie all'amicizia con una chiaroveggente Zeena (Toni Collette) e al marito, Pete (David Strathairn), un ex mentalista, che lavoro con lui nel parcogiochi itinerante. Nello stesso Luna Park si trovano anche Molly (Rooney Mara), molto legata a Stanton, il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e il forzuto Bruno the Strongman (Ron Perlman).
Quando un ricco impresario ed esponente dell'alta società, Ezra Grindle (Richard Jenkins), si ritrova tra il pubblico del parcogiochi, Stanton sembra aver trovato la sua prossima vittima e chiede aiuto alla fidata dottoressa Ritter per truffare il magnate, ma non immagina di certo che quest'ultima sia, in realtà, una sua astuta e abile rivale...
Con Bradley Cooper Cate Blanchett Rooney Mara Toni Collette Willem Dafoe David Strathairn
Produzione: USA , 2021 , 150min.
Del Toro continua a girare film di serie B anche ora che ha a disposizione budget milionari e cast stellari: la sua riduzione del romanzo di William Lindsay Gresham - già portato al cinema nel 1947 - è un dramma psicologico dalle atmosfere noir, un gioco gratuito condotto con gusto così semplice ed elementare da diventare efficace.
Nightmare Alley, romanzo pubblicato nel 1946, è un classico riscoperto della letteratura americana del '900: ritradotto e ristampato anche in Italia (da Sellerio, con traduzione di Tommaso Pincio), segue la parabola tragica e crudele, quasi cinica nella sua beffarda disillusione, di un uomo che pretendendo di controllare la mente delle persone finisce travolto da un gorgo di dannazione e senso dell'assurdo.
Scegliendo di riadattarlo per lo schermo dopo la prima versione hollywoodiana del '47 (voluta dal protagonista Tyrone Power e in parte rovinata dal produttore Darryl F. Zanuck, che impose un finale edulcorato), Del Toro non ha potuto a fare a meno di scorgervi i tipici elementi del suo cinema: il clima da Freaks dello stesso romanzo - che conta tra i personaggi nani, uomini forzuti, donne elettriche, chiromanti - apre nella prima parte alle atmosfere sognanti che erano già di La forma dell'acqua, con movimenti di macchina dolci, luci da fiera, colori sgargianti, senso del magico.
Con un cast di stelle in ruoli consolidati e non autoironici (come invece succedeva in Don't Look Up), dal febbrile Bradley Cooper all'ingenua Rooney Mara, dalla glaciale Cate Blanchet alla seducente Toni Colette, più altri grandi interpreti in ruoli secondari (Willem Dafoe, Richard Jenkins, David Strathairn, Mary Steenburgen, Ron Perlman), La fiera delle illusioni sembra un film d'altri tempi: lungo due ore e mezza; ricco nella produzione ma non stratificato nello sviluppo; immerso in atmosfere propriamente cinematografiche (il noir, per l'appunto, ma anche il dramma psicologico, la parabola morale); metaforico eppure diretto.
Nella seconda parte, dal momento in cui Stan e Molly lasciano il circo per andare «a stendere il mondo», diversamente dal romanzo - che è fin da subito imbevuto del puzzo di morte che il protagonista si porta appresso e che alimenta a ogni misfatto - il film apre ai toni cupi e minacciosi inizialmente nascosti, facendo finalmente emergere il lato dark e meno disimpegnato di Del Toro.



