Salta al contenuto principale

Isabelle

Un film di Mirko Locatelli

Isabelle, film diretto da Mirko Locatelli, è la storia di un’astronoma francese - interpretata da Ariane Ascaride - che vive in una grande villa circondata da vigneti, in prossimità di Trieste. Il paesaggio è un vero paradiso: da un lato la campagna illuminata dal sole, dall'altro il mare che si infrange contro la scogliera a pochi chilometri di distanza.
Come ogni estate suo figlio, Jérôme (Robinson Stévenin), va a trovarla in questo piccolo locus amoenus per trascorrere un po' di tempo con lei. Isabelle è molto affezionata al ragazzo ed è pronta a fare qualsiasi cosa per lui, ma a complicare questo rapporto madre-figlio arriverà Davide (Samuele Vessio).
Quest'ultimo è un giovane incontrato dall'astronoma che sta attraversando un momento difficile e che Isabelle si sente in dovere di aiutare. Ma il forte il legame instaurato con Davide complicherà il rapporto tra lei e il figlio Jérôme, tanto che la donna si ritroverà di fronte a una scelta, che inevitabilmente si rivelerà dolorosa.

Con Ariane Ascaride Samuele Vessio Robinson Stévenin Lavinia Anselmi Riccardo Toccacielo

Produzione: Italia Francia , 2018 , 90min.

Isabelle - Trailer ITA Ufficiale HD

Isabelle è un'astrofisica di origini francesi che vive in Italia in una grande casa immersa tra i vigneti sulle colline nei pressi di Trieste. Come in tutte le estati suo figlio Jérôme passerà qualche tempo con lei. Isabelle lo ama molto e condivide con lui il segreto di una drammatica vicenda. Quando poi il giovane Davide entrerà nella sua vita le cose si complicheranno.

Con lei si può passare da un sorriso luminoso carico della gioia, ma anche dell'imbarazzo di una ritrovata giovinezza alla disperazione più profonda non smettendo mai di credere nel personaggio e in ciò che fa. Così per tutta la fase iniziale, grazie anche alla luminosa fotografia di Ugo Carlevaro, ci si sente come in un film di Rohmer. Le vigne, il rapporto tra le generazioni, la ricerca scientifica, i dialoghi quotidiani ma al contempo studiati nel loro porre in relazione i personaggi (ad esempio madre e figlio) tutto sembra convergere per offrire una rilettura aggiornata del cinema del grande (e troppo rapidamente archiviato) Maestro del cinema di parola e non solo.

Ma è quel 'quasi' a cui si faceva riferimento inizialmente che finisce con l'indebolire queste premesse. Perché da un certo punto in avanti la sceneggiatura perde in definizione. Si accenna per qualche secondo a una possibile bisessualità di Jéróme, il figlio di Isabelle ma poi si abbandona la questione se non per un accenno alle sue 'uscite notturne' da parte della madre.