
Hope
Un film di Maria Sødahl
Hope, film diretto da Maria Sødahl, racconta la storia di una coppia di mezza età, formata da Anja (Andrea Bræin Hovig) e Tomas (Stellan Skarsgård), entrambi artisti. Lei ha 43 anni ed è attiva nel settore della danza, lui, invece, di anni ne ha 59 e si occupa di teatro. I due hanno una famiglia allargata con due figli piccoli e una adolescente, nati dalla loro unione, e altri due figli, avuti da un precedente matrimonio di Tomas.
Quando ad Anja viene diagnosticato un tumore terminale al cervello, su questa tranquilla e numerosa famiglia si abbatte un'orribile ombra. La vita di tutti, ma in particolare quella della donna, sembra che inizi a sgretolarsi ed è proprio in questa delicata situazione che si scopre quanto l'amore tra Anja e Tomas, messo ora a dura prova, sia stato a lungo trascurato negli anni.
Con Andrea Braein Hovig Stellan Skarsgård Elli Rhiannon Müller Osborne Alfred Vatne Steinar Klouman Hallert
Produzione: Norvegia , 2019 , 127min.
La malattia al cinema è da sempre un tema scivoloso, a rischio di patetismo o di ricatto morale. Maria Sødahl riesce però a restare a debita distanza dai pericoli del genere, raccontando non il decorso del male, ma i pensieri, le paure, i conflitti interiori di chi sa di dover affrontare l'imponderabile.
L'arco narrative di Hope va dal 23 dicembre al 2 gennaio, dal ritorno a casa di Anja all'operazione al cervello che le dovrebbe asportare il tumore che l'ha colpita: dieci giorni in cui la vita della donna cambia e forse comincia il suo ultimo tratto, ma in cui gli obblighi familiari e sociali del periodo - affrontati con la fatica e al tempo stesso la tranquillità di chi in fondo ha trovato un pezzo di felicità - impediscono di abbandonarsi alla disperazione e affrontare gli eventi con lucidità.
Si potrebbe dire che i numerosi colpi di scena della sceneggiatura (scritta della stessa regista), invece di dare al film un andamento a singhiozzo, con continui e possibili rilanci della trama, crei all'opposto una narrazione piana, orizzontale, in cui ogni scoperta o evento (la possibilità di operare nonostante la delicatezza dell'intervento, la rivelazione della malattia ai figli, l'improvvisa decisione di Tomas di sposare Anja, la richiesta della donna di confessarsi gli eventuali e reciproci tradimenti...) allarga semplicemente l'ampiezza di un racconto al tempo stesso semplice e stratificato.
Semplice perché girato con uno stile realistico, senza particolari artifici formali e contando sulla bravura degli interpreti Andrea Bræin Hovig e Stellan Skarsgård; stratificato perché attento alla relazione onesta ma difficile fra Anja e Tomas; al loro rapporto con i figli, alcuni già adulti, altri ancora bambini; alla reazione di una artista che oppone alla fatalità della malattia la maturità di una visione intellettuale.



