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Giorni d'Estate

Un film di Jessica Swale

Giorni d'estate, film diretto da Jessica Swale, racconta la storia di Alice (Gemma Arterton), una scrittrice indipendente ed esperta di folklore, che conduce una vita solitaria tra le scogliere a picco sul mare nell'Inghilterra meridionale. Siamo negli anni della Seconda guerra mondiale e Alice ha deciso di isolarsi nel suo studio, lontano dai bombardamenti, per dedicarsi ai miti, analizzandoli in un'ottica scientifica e cercando di sfatarli per negare l'esistenza della magia. La donna trascorre le sue giornate da sola ed è perseguitata da una storia d'amore del passato, da quando è finita, infatti, non ha più aperto il suo cuore a nessuno. Un giorno le viene affidato un giovanissimo sfollato londinese di nome Frank (Lucas Bond). Alice deve prendersi cura di lui, dopo che la città è stata bombardata, ma vede il ragazzo solo come un ostacolo ai suoi studi e alle sue ricerche. Giorno dopo giorno, però, i due si renderanno conto di aver più cose in comune nel loro passato e la scrittrice rimarrà colpita dall'innocenza e dalla curiosità di Frank, che risveglieranno in lei un istinto materno che credeva aver sepolto per sempre dopo la fine della sua relazione.

Con Gemma Arterton Gugu Mbatha-Raw Penelope Wilton Tom Courtenay Lucas Bond Dixie Egerickx

Produzione: Gran Bretagna , 2020 , 10min.

Giorni d'estate I Trailer italiano

Comincia come una favola d'altri tempi, Giorni d'estate, come quella dei piccoli orfani assegnati a Miss Pryce nel bel mezzo del suo apprendistato segreto da strega per corrispondenza: una bella scocciatura, in apparenza, ma poi che viaggi sul grande letto con i pomi d'ottone!

Jessica Swale, però, ci sta solo intrigando: in realtà ha altro in serbo per noi. La favola è anzi proprio quello che desidera combattere, con le stesse energie con cui la sua protagonista combatte l'idea di magia, in materia di miraggi, spiegandone al giovane Frank le basi scientifiche. Ma la magia, a suo modo, entrerà comunque nella vita di Alice, così come l'impossibile diventerà possibile, addirittura quotidiano, alla fine del film.

Il titolo italiano, travisando il significato di quello originale, non dà soprattutto conto del tono del film; eppure è proprio il tono particolare a rappresentare il tratto più singolare e anche il limite più evidente del debutto della Swale. Summerland, infatti, è un luogo fatato, che si dice appaia nel cielo, disegnato dalle nuvole, quando qualcuno dalla terra dei morti ha necessità di parlare ai propri cari sulla terra, anche solo per recapitare un ultimo saluto. È subito chiaro, dunque, come questo piccolo racconto, ambientato in un luogo naturalmente incantato e vivacizzato dal fascino e dal talento di Gemma Arterton nel ruolo di Alice, parlerà di lutto ed elaborazione, di perdite e ritrovamenti, di amori impossibili (Alice ama una donna ma lei non vuole rinunciare alla maternità) e inaspettate seconde possibilità, abbracciando tutto il temario del melodramma, ma sforzandosi il più possibile di parlarne sottovoce, di batterne i sentieri con passo felpato, mantenendo la regola non scritta ma identitaria dell'understatement.