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Forever Young

Un film di Valeria Bruni Tedeschi

Forever Young, il film diretto da Valeria Bruni Tedeschi, è ambientato verso la fine degli anni '80 e racconta la storia di tre ragazzi ventenni: Stella, Etienne e Adèle. Dopo aver sostenuto e superato l'esame per essere ammessi alla rinomata scuola di recitazione, fondata da Patrice Chéreau e Pierre Romans al Théâtre des Amandiers di Nantere, i tre giovani si sentono finalmente liberi di poter vivere pienamente la loro giovinezza.
Immersi in quel vortice che è la vita a 20 anni, Stella, Etienne e Adèle si ritrovano ad affrontare passioni, amori, grandi cambiamenti, ma dovranno fare i conti anche con la loro prima tragedia.

Con Louis Garrel Nadia Tereszkiewicz Sofiane Bennacer Micha Lescot Clara Bretheau

Produzione: Francia , 2022 , 126min.

Forever Young di Valeria Bruni Tedeschi | Trailer Italiano HD

Valeria Bruni Tedeschi torna indietro nel tempo per ricordare un periodo della sua vita per lei fondamentale, quegli anni da "amandier", cioè da allieva di Chéreau, che l'hanno formata come attrice.

La sua nostalgia per quel tempo intenso e libero si respira in ogni inquadratura, restituendo, soprattutto nelle prime scene (e in quelle ambientate a New York, quando i ragazzi vanno in trasferta all'Actors Studio di Lee Strasberg), che tracimano vita, passione e fiducia per le magnifiche sorti e progressive che sembra riservare loro il futuro: un entusiasmo che verrà frenato dall'involuzione di fine anni Ottanta.

Lo stile è quasi documentario (il direttore della fotografia è quel Julien Poupard che ha firmato I miserabili e la serie The Eddy) e si abbandona al flusso scomposto degli amori e della mimesi dei giovani protagonisti. Purtroppo però da un certo punto in poi la trama prende una svolta meno coinvolgente, incentrandosi sulla relazione tossica fra due dei ragazzi: relazione che segue un iter dall'esito abbastanza scontato. Se per la regista quella vicenda beneficia della tenerezza affettuosa del ricordo, per lo spettatore va a detrimento del resto della storia, che invece fino a quel momento aveva una sua energia speciale.

Louis Garrel, dopo aver interpretato Jean-Luc Godard per Michel Hazanavicius, si cala qui nel ruolo di Patrice Chéreau evocandolo con rispetto ma anche con una certa misura di ironia, ma il personaggio più riuscito è quello del direttore della scuola Pierre Romans, interpretato con schiva umiltà da Micha Lescot.

Bruni Tedeschi, oltre alla regia, cofirma la sceneggiatura con le colleghe Noémie Lvovsky e Agnès de Sacy, esprimendo tutto il suo amore per gli attori e per il gesto recitativo, ma avremmo preferito che mantenesse al centro della scena quella visione corale e magmatica di una generazione scomparsa che pensava di avere in mano il mondo e il palcoscenico.