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Finalmente l'Alba

Un film di Saverio Costanzo

Finalmente l'Alba, film diretto da Saverio Costanzo, è ambientato negli anni Cinquanta a Roma e racconta la storia di una giovane donna romana di nome Mimosa (Rebecca Antonaci), prossima al matrimonio con un uomo amato più dai suoi familiari che da lei. La ragazza si reca negli studi di Cinecittà per fare un provino come comparsa in un film storico in costume ambientato nell'Antico Egitto con protagonista Josephine Esperanto (Lily James), star hollywoodiana, e Sean Lockwood (Joe Keery), attore di cui è infatuata Mimosa.
Questa esperienza le farà vivere una notte infinita e ricca di emozione, durante la quale riscoprirà se stessa. In queste ore memorabili trascorse a Cinecittà Mimosa incontrerà diversi personaggi di spicco, come l'attrice Nan Roth (Rachel Sennott) e il gallerista italo-americano Rufus Priori (Willem Dafoe). La lunga notte sarà per lei un vero e proprio passaggio all'età adulta, che si concluderà con l'arrivo dell'alba.

Con Lily James Rebecca Antonaci Joe Keery Rachel Sennott Alba Rohrwacher Benjamin Stender

Produzione: Italia , 2023 , 119min.

FINALMENTE L'ALBA di Saverio Costanzo (2024) - Trailer Ufficiale HD

Saverio Costanzo torna alla regia di una sua sceneggiatura originale dopo il successo della serie L'amica geniale, di cui conserva l'approccio alle scene iniziali, e inizia con un "film nel film" che sottolinea la finzione del cinema.

Segue poi l'omaggio con citazioni di Bellissima e la (magistrale) interpretazione di Carmen Pommella (reduce da L'amica geniale, oltre che da una lunga carriera teatrale) nei panni della madre di Mimosa, e poi una ricostruzione "kolossale" (ma con inquadrature alla Sergio Leone) di un "peplum" d'epoca egizia. Poi però la storia derapa verso un percorso vertiginoso che è un evidente omaggio proprio a La dolce vita felliniana, con il suo procedere dalle tinte e le proporzioni alterate dell'incubo (e che quindi ricorda anche il Fuori orario di Scorsese).

Mimosa si ritrova intrappolata in un labirinto a tratti seducente e a tratti respingente, in un tira e molla che la getta in perenne squilibrio: il che fa il paio con la disomogeneità con cui Costanzo dirige la sua storia, spesso uscendo fuori fuoco, forse anche oltre le sue intenzioni. Il senso della storia e il suo percorso narrativo sono chiari, ma è come se il film che approda sullo schermo ne fosse la versione sfalsata, con un effetto di sdoppiamento che è sì conforme alla trama, ma è meno gratificante come esito cinematografico.

Le interpretazioni giocano bene sul contrasto fra la finzione ostentata: la caratterizzazione alla Rita Hayworth di Lily James nei panni di Josephina, l'italiano stentato di Willem Dafoe in quelli dell'onnipresente Rufo, la legnosità da "matinée idol" di Joe Keery (ex Stranger Things) si contrappongono alla sincerità luminosa di Rebecca Antonaci nei panni di Mimosa, cuore emozionale del film, portatrice di autenticità in un mondo di contraffazione.