
Don't Worry
Un film di Gus Van Sant
Don't Worry, il film diretto da Gus Van Sant e tratto da una storia vera, vede protagonista John Callahan (Joaquin Phoenix), un uomo che ama la vita, dotato di uno humour spesso fuori luogo e con un grave problema di alcolismo.
Dopo essere rimasto vittima di un tragico incidente stradale causato da una sbornia notturna, l'ultima cosa che John vuole fare è smettere di bere. Eppure, sebbene controvoglia, accetta di entrare in terapia, incoraggiato dalla sua ragazza (Rooney Mara) e da un carismatico sponsor (Jonah Hill).
In questo contesto, Callahan scopre di avere un grande talento nel disegnare vignette satiriche e irriverenti. Ben presto i suoi lavori vengono pubblicati su un quotidiano, procurandogli un vasto numero di ammiratori in tutto il mondo e regalandogli nuove prospettive di vita.
Con Joaquin Phoenix Rooney Mara Jonah Hill Jack Black Mark Webber
Produzione: USA , 2018 , 113min.
Diversamente abili, omosessuali, alcolisti, cattolici, persone sovrappeso, mendicanti, politici. Erano questi gli obiettivi preferiti dell’umorismo tagliente e molto poco politicamente corretto dell’iconico disegnatore americano John Callahan. Metà della sua vita Callahan l’ha passata da paraplegico bloccato dalla testa in giù. Il comico Robin Williams lo chiamò in una celebre intervista per il Times “l’uomo più divertente su quattro ruote”.
Nel suo nuovo Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot – più semplicemente, Don’t Worry – presentato in concorso alla Berlinale 2018, Van Sant si concentra sull’alcolismo che ha accompagnato Callahan tutta la vita e sulla sua guarigione, raggiunta con una terapia di gruppo, e un’intima ricerca di Dio. L’interpretazione di Joaquin Phoenix – Callahan è magistrale, sia nella prima parte del film, ancora in piedi, spavaldo e alcolizzato, sia nella seconda metà, immobilizzato su una sedia a rotelle dopo uno spaventoso incidente avuto mentre dopo una notte di sbornia il compare Dexter (Jack Black) si addormenta al volante.
È solo allora, dopo l’incidente, che il disegnatore scopre il suo talento, per meglio dire la sua urgenza, per il fumetto. Le vignette Van Sant le sparge con parsimonia lungo il racconto, seguendo le linee del pennarello ultrasottile che fa a fette la società americana. E il perbenismo.
A tratti il film è messo in scena come un documentario. E convince. È il caso delle riunioni degli alcolisti anonimi cui partecipano anche un impeccabile Udo Kier e la pop star Beth Ditto. Notevole è anche l’interpretazione del comico Jonah Hill nei panni del guru terapista che accompagna il gruppo, e il ritorno alla vita di Callahan per anni, fino alla morte per AIDS. Siamo nei primi anni ottanta. Quello che Van Sant ci racconta è la lotta contro una dipendenza che è lotta per la vita.



