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Famiglia all'improvviso - una dolcissima riflessione sul senso della vita

Recensione del film Famiglia all'improvviso - Istruzioni non incluse

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Diventato in pochi anni l’attore più amato di Francia, Omar Sy ha sfruttato il grande successo mondiale di Quasi amici per costruirsi una carriera internazionale e trasferirsi a Los Angeles, proprio come il suo predecessore nel cuore della nazione, Dany Boon. Sy torna ora in terreni più abituali nella commedia in Famiglia all’improvviso, mettendo a frutto la sua esperienza di padre in una storia che inizia come una farsa per poi imboccare senza paura anche gli impervi tornanti del dramma.

Campione d'incassi in Francia, il film accompagna lo spettatore in sala tra lo scetticismo di chi sa di aver visto troppo dal trailer e di chi, invece, si aspetta la solita commedia volta al mero ricatto, dove le lacrime verranno tirate con forza. Quello che il film di Hugo Gélin è, in realtà, si allontana moltissimo da qualsiasi tipo di aspettativa negativa. Famiglia all'improvviso è una dolcissima riflessione sul senso della vita, degli affetti, che sa divertire, genuinamente emozionare ma, soprattutto, sorprendere.

Samuel (Omar Sy) è un uomo privo di qualsiasi responsabilità, un eterno bambino che vive la sua vita priva di legami affettivi, godendosi giorno dopo giorno sullo yacht che guida per lavoro, feste sulla spiaggia e belle donne. La vita di Samuel cambia con l'arrivo di Kristy (Clémence Poésy), una sua vecchia fiamma inglese. La ragazza si presenta con in braccio una bambina di pochi mesi, Gloria, e sostiene sia figlia di Samuel. La reazione sconvolta dell'uomo, seguita da una serie di gag tanto ironiche quattro piuttosto realistiche, viene seguita dal primo climax del film: l'abbandono di Gloria da parte di Kristyn.

Il senso di responsabilità non ha mai attecchito nello stile di vita ramingo di Samuel, ma l’arrivo di Gloria lo porterà a Londra in cerca della madre. Naturalmente troverà doti inattese di padre modello, oltre a una serie di incontri e vicende che costituiscono la base comica di questo Famiglia all’improvviso. Parlando di tempi, dalla notte di festa come unico orizzonte, una vita vissuta alla giornata proprio come un bambino, dovrà imparare ad allungare lo sguardo per pianificare un futuro per l’inattesa, ma sempre più adorata figlia. Un film di contrasti, come quello fra un prima e un dopo nella vita di Samuel o fra un sud azzurro, spensierato e una Londra grigia e rigorosa.

Una pellicola che fa divertire e teneramente emozionare, seguendo le vicende di questo super papà single, capace di duplicarsi all'infinito per la sua bambina. Un padre disposto a dire qualche bugia, pur di non vederla soffrire, darle il futuro migliore, ma soprattutto un indimenticabile presente. Si, perché in Famiglia all'improvviso nulla sembra essere creato per un futuro, e non c'è tempo per guardare il passato. Samuel, come molti genitori single o costretti in situazioni di estremo stress per un minore, crea per sua figlia un presente sempre più sorprendente, trascinando lo stesso spettatore nelle assurde avventure padre e figlia, tra un set sempre più spericolato alle missioni segrete di una madre fantasma, pronta però a insinuarsi, da un momento all'altro, in quella magica routine.

E qui si insinua anche il dubbio etico, sapere di cosa abbia davvero bisogno un bambino, senza chiedere al diretto interessato, se una madre rediviva o un padre un po' infantile ma perennemente presente. Ma Famiglia all'improvviso è una riflessione sull'amore, senza mai voler essere un film con l'obiettivo di insegnare a fare i genitori. Al massimo, tutto ciò che vorrebbe fare il film di Hugo Célin è chiedere ai genitori di imparare qualcosa in più dai propri figli.