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Opéra National de Paris

Carmen

Autore: Georges Bizet
Libretto: Henri Meilhac

Direttore d'orchestra: Bertrand de Billy
Regia: Calixto Bieito
Scenografia: Alfons Flores
Costumi: Mercè Paloma

Solisti: Roberto Alagna Roberto Tagliavini Boris Grappe François Rougier François Lis Aleksandra Kurzak Vannina Santoni Antoinette Dennefeld

"L’amore è un uccello ribelle, che nessuno potrà mai addomesticare" è una delle arie più famose della lirica ed è la frase che descrive il tema del racconto. E' l'opera più rappresentata al mondo, di una modernità scandalosa per i tempi in cui nacque. Da Parigi, la città dove fu per la prima volta rappresentata, Carmen torna in una rappresentazione quasi contemporanea in cui la musica universale di Bizet racconta l'amore struggente, eliminando senza contraddizioni il confine tra il dramma e la commedia.

Durata: 180min.

Carmen - Air du Toréador (Roberto Tagliavini & Clémentine Margaine)

Il tempo probabilmente ha smussato l'effetto delle tipiche provocazioni di Bieito e oggi lo spettacolo appare coerente, con movimenti interessanti di solisti e coro. La collocazione temporale intorno agli ultimi anni del Franchismo permette di esplorare una Spagna le cui immagini da cartolina sono già antiche: le corride con i tori, le donne che si recano alla spiaggia, militari autoritari e vari protettori. Le basi drammatiche sono austere, con alcuni elementi stravaganti o sperflui che, però, mai distraggono o disturbano. Fra tutti, l'atto migliore è il quarto, incorniciato dal coro e con il duetto finale assimilata a una corrida.

La scenografia di Alfons Flores è semplice: nel primo atto un palo con un bandiera spagnola e una cabina telefonica, nel secondo un'automobile, nel terzo si vede un Toro di Osborne con non meno di dieci auto (tutte Mercedes Benz, la marca sempre utilizzata da Bieito nei suoi allestimenti); nel quarto, invece, solo un ciclorama e, al suolo, il cerchio dell'arena.  

Molto appropriate le luci di Xavi Clot e perfetti per stile ed epoca i costumi di Mercè Paloma.

Per quel che concerne la versione musicale, si è optato per quella con i dialoghi parlati, per quanto estremamente ridotti, con alcuni tagli nella partitura e perfino qualche residuo di recitativo. Questa è una scelta conveniente al lavoro di Bieito, ma in nulla rispettosa del compositore. 

L'orchestra dell'Opèra National de Paris diretta da Mark Elder ha esibito un suono brillante, con adeguato lirismo senza, tuttavia, perder forza quando il momento lo esige. L'equilibrio fra buca e palcoscenico non è mai venuto a mancare. 

I cori si sono uditi compatti in una prestazione notevole, un nuovo trionfo per i membri e il maestro José Luis Basso.

Anita Rachvelishvili è una Carmen da antologia. Può conferire a ogni frase l'intenzione necessaria, esatta, e farla nello stesso tempo personale e indimenticabile. Acuti d'acciaio, gravi profondi, linea di canto impeccabile e partecipazione scenica sono stati costanti per tutta la serata. 

Trama

ATTO I

La scena si svolge in una piazza di Siviglia. Moralès e un gruppo di dragoni osservano incuriositi la giovane Micaela che arriva dalla campagna alla ricerca del brigadiere Don José. Venendo a sapere che José arriverà di lì a poco, ella si allontana; al suo arrivo nella piazza il brigadiere viene informato da Moralès di Micaela.
Scoccata l'ora della pausa, escono dalla fabbrica le sigaraie solo José non mostra interesse per loro: ama Micaela e ha promesso alla madre di sposarla.
Tutti gli uomini attendono Carmen e, quando la bella sigaraia appare, le si stringono intorno; costei, accortasi che José la ignora, gli lancia un fiore. Il brigadiere resta turbato e nasconde il fiore sotto la giacca.
Micaela, tornata in piazza, gli consegna una lettera della madre e, prima di congedarsi da lui, lo bacia castamente.
Scoppia una rissa tra le sigaraie e Carmen, la più aggressiva, viene arrestata da Zuniga, tenente delle guardie che ordina a José di portarla in prigione. Rimasta sola con il brigadiere, Carmen dà inizio alla sua opera di seduzione: gli promette amore in cambio della libertà. José, ormai irretito, l'aiuta a fuggire.

ATTO II

È trascorso un mese. Nell'osteria di Lillas Pastia Carmen danza e canta con le altre zingare ed attende il ritorno di Don José, incarcerato perché colpevole di averla fatta fuggire. Venuto a brindare con gli amici, entra il torero Escamillo che rivolge a Carmen parole galanti, ma viene respinto.
Ecco arrivare José, uscito di pigione, nel frattempo suona la tromba che ordina il rientro dei militari e il brigadiere, schernito e aizzato da Carmen, esita a staccarsi da lei.
Intanto Attila, addormentato nella propria tenda, si desta di soprassalto e narra allo scudiero Uldino un sogno: giunto alle porte di Roma, è fermato da un vecchio canuto che gli impone di arretrare di fronte alla terra di Dio.
Quando il tenente Zuniga gli ordina di rientrare, Josè si ribella: scoppia una rissa. I contrabbandieri li separano e l'uomo, capendo che ormai non può fare altro che fuggire, si unisce a Carmen e ai fuorilegge disertando l'esercito.

ATTO III

José, torturato dai rimorsi e stanco della vita difficile tra le montagne, si accorge che il rapporto con Carmen non è più quello di un tempo.
La zingara interroga le carte che le predicono la morte vicina.
Intanto Micaela raggiunge, non vista, il campo dei contrabbandieri in cerca di José, ma scappa quando lo vede con Escamillo.
Geloso del rivale, José sfida a duello il torero, ma viene fermato dagli zingari che trovano Micaela nascosta tra le rocce.
Ella riferisce a José che la madre è in punto di morte; l'uomo accetta di seguirla, ma prima di andarsene minaccia Carmen, della quale è follemente innamorato.

ATTO IV

Di fronte all'arena di Siviglia la folla acclama festante il corteo dei toreri; tra la folla c'è Carmen, ora innamorata di Escamillo.
Mercedes e Frasquita la avvertono che Josè è nelle vicinanze; costui decide di affrontare Carmen rimasta sola nella piazza ad attendere il torero, intanto che tutti assistono alla corrida. Inutili sono le sue suppliche la donna lo respinge e, in segno di disprezzo, si sfila l'anello che le ha donato e glielo getta addosso.
Disperato e accecato dall'ira uccide Carmen con una pugnalata, poi si costituisce ai gendarmi mentre la folla festeggia la vittoria di Escamillo.