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A Chiara

Un film di Jonas Carpignano

A Chiara, il film diretto da Jonas Carpignano, racconta la storia di Chiara Guerrasio, secondogenita di quindici anni di Claudio e Carmela. Tutta la famiglia è riunita per festeggiare i 18 anni della sorella più grande di Chiara. Tutti sembrano contenti e affiatati, malgrado la sana competizione che c'è tra Chiara e sua sorella sulla pista da ballo. Il giorno dopo la festa, Claudio lascia, senza preavviso, Gioia Tauro. Chiara, dal carattere forte e determinato, vuole capire cos'è che ha spinto suo padre a partire. Tutto questo la porterà a guardare i suoi cari e la sua città con occhi nuovi e a interrogarsi sul suo futuro.

Con Swamy Rotolo Claudio Rotolo Grecia Rotolo Giuseppina Palumbo

, 2021 , 121min.

A CHIARA di Jonas Carpignano - Il film italiano che ha trionfato a Cannes 2021 | Trailer Italiano HD

Con A Chiara Jonas Carpignano approfondisce un tema autoriale che gli è proprio: la difficoltà di scoprirsi immersi in un mondo del quale non si condividono le scelte, e la difficoltà speculare e contraria di separarsi da una comunità cui comunque si appartiene per nascita, per affetto, per radici identitarie.

Come in A Ciambra, qui esplicitamente citato attraverso la comunità Rom di Gioia Tauro e attraverso il cammeo di Pio Amato, A Chiara vede al centro un'anima giovane che deve trovare la sua strada ma che fa parte di un insieme nel quale in buona parte si riconosce.

Fin dalle prime scene il regista-sceneggiatore ritrae la medio-piccola borghesia calabrese attraverso i riti della modernità urbana nel nostro Sud: i selfie, il rap, le feste iperdecorate. Ma il suo non è uno sguardo distaccato, come in Reality di Matteo Garrone: Carpignano ficca la cinepresa in mezzo invece di lasciarla sopra un piedestallo, e condivide il kitch posticcio come il calore autentico di certi riti comunitari che diventano folkloristici solo se li guardiamo da lontano, e con supponenza.

C'è una verità, nella sua mano di regia, che gli impedisce di esprimere (o sollecitare) facili giudizi e che gli fa perdonare anche qualche caduta nella recitazione disomogenea dei suoi non-attori (a parte la protagonista Swamy Rotolo, sempre sul pezzo) e almeno una svolta narrativa poco probabile.