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Beautiful Things

Un film di Giorgio Ferrero Federico Biasin

Beautiful Things, il film documentario diretto da Giorgio Ferrero, è suddiviso in quattro atti e racconta in un mix di musica, videoarte e complessi piani sequenza la realtà dei quattro protagonisti: Van è un manutentore di pozzi petroliferi. Lavora nel deserto, all’interno di un grande giacimento in Texas. Danilo è capo macchina su una nave cargo. Vive ogni giorno nel cuore dello scafo dove risiede un mastodontico motore. Andrea è uno scienziato. Ha passato la propria vita tra le formule matematiche e il silenzio delle camere anecoiche. Vito ha trascorso metà della propria vita gestendo slot machine. Oggi è il responsabile di un’immensa fossa di rifiuti in cemento armato.

Con Van Quattro Danilo Tribunal Andrea Pavoni Belli Vito Mirizzi

Produzione: Italia Svizzera USA , 2017 , 95min.

Beautiful Things - Trailer ITA Ufficiale HD

Quattro capitoli, quattro protagonisti di una "sinfonia" anticonsumistica dall'eccentricità programmatica

Progetto sviluppato nell'arco di otto mesi da Biennale College Cinema, Beautiful Things è il primo film diretto (in co-regia con il direttore della fotografia Federico Biasin) dal compositore Giorgio Ferrero, autore della colonna sonora, tra le altre, di Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio.

E infatti il dato più pregevole dell'opera è la tessitura del suono - dai campionamenti dei pozzi petroliferi al violoncello, dai cori di voci femminili alla marimba - ovvero la colonna sonora originale di Minus & Plus (duo formato da Ferrero e Rodolfo Mongitore) sulla quale i quattro atti della sinfonia prendono forma con un'eccentricità programmatica. Un inatteso finale musical imprime al racconto uno scarto cinetico rispetto all'apologia del silenzio e dell'astrazione celebrate fino a quel momento: la coppia intravista in alcune sequenze di interni si scatena in una coreografia dentro un centro commerciale chiuso. Una danza di liberazione dall'ossessione di possesso che arriva a coronamento di immagini troppo ricercate, spesso fredde, alla ricerca di una voce interiore, spirituale, che ristabilisca un equilibrio, o almeno un freno, alla "bulimia" contemporanea.