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Un figlio

Un film di Mehdi Barsaoui

Un Figlio, film diretto da Mehdi Barsaoui, è ambientato durante l'estate del 2011 e racconta la storia di una famiglia di origine tunisina, ma che vive in Francia per lavoro. Dopo aver trascorso un soggiorno nel sud della Tunisia, proprio nei pressi del confine libico, mentre stanno per fare ritorno guidando verso nord, subiscono un'imboscata. Nonostante riescano a sfuggire all'agguato terroristico, Aziz (Youssef Khemiri), il figlio di undici anni, rimane gravemente ferito. Il bambino, infatti, ha il fegato perforato e viene portato all'ospedale di Tataouine, dove viene detto alla famiglia che il giovane necessita di un urgente trapianto per salvarsi.

Questo tragico evento porterà a galla un grande segreto familiare, ma sarà solo il primo dei tanti colpi di scena nella fragile vita di Aziz e dei suoi genitori, Fares (Sami Bouajila) e Meriem (Najla Ben Abdallah). Nel momento in cui fanno le analisi del sangue per il trapianto di Aziz, nessuno dei risulta avere un gruppo sanguigno compatibile con quello del figlio. È così che Fares scopre di non essere il padre biologico di Aziz e da qui scaturisce un vero problema, perché nella cultura islamica solo chi appartiene alla cerchia familiare del paziente può donare gli organi. Inoltre, se si venisse a sapere la verità, Mériem sarebbe accusata di adulterio...

Con Sami Bouajila Najla ben Abdallah Youssef Khemiri Slah Msadek Mohamed Ali Ben Jemaa

Produzione: Tunisia , 2019 , 95min.

Un figlio - Trailer Italiano Ufficiale | HD

In una società in bilico tra una visione progressista dei rapporti interpersonali e un radicalismo estremista religioso la vita di un bambino viene messa in grave pericolo proprio a causa delle profonde contraddizioni che attraversano il Paese mediorientale in cui vive.

Mehdi M. Barsaoui si è formato al Dams di Bologna ed è stato anche montatore del documentario Era meglio domani che ha al centro una donna in lotta per riavere i suoi figli mentre intorno a lei la Rivoluzione dei gelsomini si fa sempre più presente. Giunto al suo primo lungometraggio di finzione mostra che il tema gli sta ancora a cuore e che, attorno a questo nucleo centrale, è interessato a sviluppare un più ampio contesto. Sin da subito ci ricorda che in quegli stessi giorni il regime di Mu' ammar Gheddafi era messo in discussione da una rivolta che stava progressivamente erodendo il suo potere seminando al contempo morte e distruzione.

Meriem e Fares sono consapevoli di quanto stia accadendo anche in Tunisia, hanno una buona collocazione in ambito sociale, lei è una dirigente e i loro amici fanno tutti parte dell'area progressista. Barsaoui ci mostra però come uno sconvolgimento come il pericolo di morte di un figlio possa mandare all'aria ogni certezza ed ogni convincimento.

Ancora una volta in un film è bene non sapere preventivamente quale sia l'elemento che si aggiunge al ferimento del bambino perché questa informazione deve giungere allo spettatore così come a chi si trova a doversi confrontare con essa sullo schermo. Da qui si dirameranno una serie di riflessioni che vanno oltre il caso specifico (a cui danno corpo ed intensa partecipazione Sami Bouajila nel ruolo di Fares e Najla Ben Abdallah in quello di Meriem) per affrontare le contraddizioni di una società in cui la donna è solo apparentemente più libera.