Salta al contenuto principale

Rapito

Un film di Marco Bellocchio

Rapito, film diretto da Marco Bellocchio, racconta la storia di un bambino ebreo, Edgardo Mortara (Enea Sala), che nel 1858, all’età di sette anni, è stato prelevato dallo Stato Pontificio e tolto alla sua famiglia per essere cresciuto come cattolico.
Il bambino era stato segretamente battezzato quando aveva solo sei mesi. Secondo le rigide regole della legge papale, il sacramento ricevuto dal neonato gli impone un’educazione cattolica. Trasferito da Bologna a Roma, il bambino sarà allevato secondo i precetti cristiani sotto la custodia di Papa Pio IX (Paolo Pierobon).
Nonostante le disperate richieste della sua famiglia per riaverlo indietro, il pontefice si oppone e Edgardo cresce nella fede cattolica. La battaglia dei coniugi Mortara (Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi) riceve un riscontro importante nella comunità ebraica e assume ben presto una dimensione politica.
Sullo sfondo di un’epoca in cui la Chiesa sta perdendo parte del suo potere e le truppe sabaude conquistano Roma, una famiglia sta lottando per ricongiungersi.

Con Paolo Pierobon Fausto Russo Alesi Barbara Ronchi Enea Sala Leonardo Maltese Filippo Timi

Produzione: Italia , 2023

RAPITO di Marco Bellocchio (2023) - Trailer Ufficiale HD

Prodotto da IBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema, Ad Vitam Production e The Match Factory e previsto nei cinema italiani dal 25 maggio, Rapito è uno dei film più attesi e non solo per il caso religioso-giudiziario al centro del racconto che nel XIX Secolo scosse il mondo sin dalle sue fondamenta rivelando l’immagine di uno Stato Pontifico dalla natura anacronistica e calpestatrice dei diritti umani. Liberamente ispirato al saggio di Daniele Scalise, Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal Papa, pubblicato da Mondadori nel 1996, la parabola di Edgardo Mortara è una di quelle vicende dall’appeal cinematografico spontaneo che da anni il cinema – e Hollywood in particolare – cerca di rileggere a mezzo filmico.

Lo sa bene Steven Spielberg che da circa dieci anni cerca di portare alla luce il suo film, quel The Kidnapping of Edgardo Mortara mastodontico e chiacchieratissimo – che all’inizio del secondo decennio degli anni Duemila vedeva perfino il coinvolgimento di Dreamworks e della defunta Weinstein Company – di cui non solo esiste già uno script a firma di un drammaturgo come Tony Kushner tratto dal saggio di David Israel Kertzer del 1998 (Prigioniero del Papa Re, lo trovate edito da Rizzoli), ma che in teoria avrebbe già una parte di cast confermato con Oscar Isaac e Mark Rylance. La lavorazione back-to-back di The Post e Ready Player One prima, il remake di West Side Story e poi Indiana Jones e il Quadrante del Destino poi hanno fatto slittare il tutto al 2026, ma c’era anche una certa indecisione nella scelta del volto giusto per il piccolo Edgardo.

Nell’attesa c’è Bellocchio con il suo Mortara di cui, se è vero che attualmente siamo in possesso di appena una manciata di immagini e clip promozionali e di una locandina, la curiosità intorno al dislivello cognitivo tra il titolo scelto prima dalla distribuzione italiana (il più tenue La conversione) e quello per il mercato globale (il più d’impatto Rapito) – oltre che un cast di prim’ordine – accende i sogni e le speranze di tutti noi spettatori in attesa.