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Pepe Mujica - una vita suprema

Un film di Emir Kusturica

Orgoglioso del proprio passato, ma capace di sognare un futuro migliore: è questo il ritratto di José Mujica nel film Pepe Mujica, una vita suprema diretto da Emir Kusturica. “El Pepe”, attivista politico e un uomo umile, è diventato presidente dell’Uruguay restando fedele a quello in cui ha sempre creduto e abbracciando, nello stesso tempo, il cambiamento. Attraverso una serie di interviste, il regista scava nella eredità di Mujica e ritrova in lui uno spirito affine, con cui può discutere del senso della vita da un punto di vista politico, filosofico, estetico e poetico. E, nel ripercorrere le tappe di una vita incredibile, ricrea con grande maestria e bellezza il ritratto di un uomo che non smette mai di lottare e che è capace con le sue azioni e il suo esempio di insegnarci a perseguire i nostri ideali sempre e con convinzione, per quanto utopici essi possano sembrare.

Con Pepe Mujica

Produzione: Argentina Uruguay Serbia , 2018 , 74min.

Pepe Mujica - Una vita suprema – Trailer Italiano Ufficiale HD

Kusturica racconta il politico uruguaiano, evitando l'eccesso celebrativo ma rimanendo in superficie

Per il suo piccolo film sull’ex presidente uruguaiano, Kusturica sceglie la via della conversazione informale, e non potrebbe fare altrimenti con un soggetto come Mujica, che apostrofa le platee ai suoi comizi affermando che dovrebbero scambiarsi il posto: il popolo sul palco e lui, il suo rappresentante, di sotto ad ascoltarlo.

Ma è una conversazione che stenta ad animarsi e non si fa mai abbastanza interessante. Kusturica sorseggia il mate, bevendo dalla stessa cannuccia utilizzata dal “Pepe” per prepararlo, e soffia il fumo del suo sigaro, per darsi un tono da Che Guevara a sua volta, ma non favorisce mai la parola, figuriamoci la provocazione, anche positiva. Niente di tutto ciò: Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili, che sono però giustamente già noti. La fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato.

Il maggiolino del 1987, che si rifiuta di vendere. Il passato guerrigliero, il presente da marito e sostenitore di Lucia Topolansky (numero due del governo attuale), l’utopia socialista mai abbandonata, mai nemmeno troppo riformulata. E non basta la ripresa dell’ex Presidente in mutande (che sa tanto di bella pensata prodotta a tavolino), né la confessione di un sincero rimpianto – non aver avuto figli- per poter dire di aver colto la persona dietro al personaggio.

L’impressione è che Kusturica abbia raccolto l’occasione senza mettersi granché d’impegno e che quello che il film regala di più stimolante sia un’utile ripetizione di alcuni argomenti cari a Mujica, sui quali si è espresso anche altrove.