
Miss Marx
Un film di Susanna Nicchiarelli
Miss Marx, il film diretto da Susanna Nicchiarelli, ambientato nell'Inghilterra del XIX secolo, è incentrato sulla vita della figlia più piccola di Karl Marx, Eleanor (Romola Garai).
Soprannominata in famiglia come "Tussy", Eleanor era una donna intelligente, determinata e libera. Traduttrice e attrice, si impegnò su vari fronti. E' stata infatti un'attivista per i diritti dei bambini e una delle prime donne ad accostarsi i temi del femminismo e del socialismo. Instancabile e piena di energia ha portato avanti con passione e motivazione il lavoro di suo padre.
Nella sua vita privata, tuttavia, era una donna vulnerabile. L'incontro e la lunga relazione con il compagno di lotte Edward Aveling (Patrick Kennedy) condizionerà la sua intera vita.
Con Romola Garai Patrick Kennedy (II) John Gordon Sinclair Felicity Montagu
Produzione: Italia , 2020 , 107min.
Eleanor detta Tussy è "la più coraggiosa" delle tre figlie del filosofo e teorico politico tedesco Karl Marx. È lei che ne porta avanti l'eredità, anche perché una sorella, Jenny, è morta poco prima del padre, e l'altra, Laura, si è trasferita in Francia. Ma sono soprattutto l'intelligenza e l'indole combattiva di Eleanor a fare di lei la persona più adatta a tenere viva la fiamma del pensiero paterno. Dunque è lei a battersi per i diritti dei lavoratori, le pari opportunità nell'ambito dell'istruzione e il suffragio universale, nonché contro il lavoro minorile. Ma nella vita privata Eleanor non è così lucida e determinata: il suo compagno di vita, Edward, è infatti uno spendaccione fedifrago di cui lei non sa liberarsi.
Eleanor Marx, figlia prediletta di Karl, è stata una figura di particolare interesse che la regista italiana Susanna Nicchiarelli ha scelto di raccontare con una ricostruzione in costume molto punk e rispettosa dal titolo Miss Marx, con una Romola Garai molto convincente.
In un film costruito sulle contraddizioni della sua protagonista, ancora più evidenti se viste con gli occhi di oggi, sono ben evidenti anche quelle di un’élite borghese se non nobile, con case ben arredate e qualche traccia di sangue blu, a guidare il popolo definendolo proletariato e dicendogli cosa avrebbe dovuto fare. Una battaglia, quella socialista, che Eleanor porterà avanti, almeno fino a che la curatela delle opere del padre glielo consentirà, oltre a un amore per le arti, in particolare la letteratura (tradusse per prima Madame Bovary in inglese), e il teatro (la stessa cosa fece per Ibsen). Si cimentò anche con la recitazione, oltre che da drammaturga. Divisa fra le arti e la politica, quindi, perfetto soggetto per il cinema, secondo alcuni ancora capace di cambiare il mondo, per altre vie rispetto alla politica.
Un socialista e uomo di teatro era anche il suo grande amore, Edward Aveling, quello che fece emergere l’umana fragilità della donna, nell’intimità innamorata senza poter discernere usando la ragione, troppo presa dal sentimento. Mai sposati, perché lui lo era già, teorizzava l’amore libero e le mani bucate negli investimenti, troppo preso dalla sua arte e dall’impegno per sistemare le entrate con le uscite, facendosi con il tempo una nomea non certo nobile fra i compagni.



