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Falling - storia di un padre

Un film di Viggo Mortensen

Falling, film diretto da Viggo Mortensen, è un dramma familiare che racconta la storia di John Petersen (Viggo Mortensen), un uomo gay, che vive a Los Angeles con il compagno Eric (Terry Chen) e la figlia adottiva Monica. Quando suo padre Willis (Lance Henriksen), ormai anziano, si trasferisce dalla sua fattoria a casa del figlio per trascorrere i suoi ultimi anni di vita in compagnia, John e la sua famiglia si ritroveranno a dover fare i conti con il carattere duro e conservatore dell'anziano.
Tornare a vivere insieme dopo tanti anni di lontananza, non sarà certo facile per padre e figlio, ma a complicare la situazione saranno i loro mondi completamente opposti che finiranno per cozzare l'uno contro l'altro. Il tradizionalista Willis a causa del suo temperamento irruento si scontrerà spesso con lo stile di vita di John, non approvato per nulla dal padre. Questi litigi porteranno i due ad avere diversi momenti di confronto, che permetteranno a padre e figlio di risolvere tutte quelle incomprensione nate durante gli anni dal silenzio e finalmente appianare i malumori e rinvigorire un vecchio legame che si era avvizzito inutilmente

Con Viggo Mortensen Hannah Gross Laura Linney Lance Henriksen Terry Chen

Produzione: Canada , 2020 , 112min.

FALLING - Storia di un padre | TRAILER UFFICIALE | Dal 26 Agosto al cinema

Attore segreto refrattario ai blockbuster, almeno fino a Il Signore degli anelli che lo rivela al grande pubblico nel ruolo di Aragorn, Viggo Mortensen debutta alla regia allargando l'orizzonte delle sue inclinazioni.

Pittura, fotografia, poesia, musica, l'attore pratica tutte le discipline col medesimo rigore delle sue performance. La sua firma è una sorta di distanza cool che gli permette di uscire dalla sua zona di confort e prendersi dei rischi come in Falling, 'film d'attore' che avanza per analogie intime senza essere direttamente autobiografico.

Concepito la sera della morte di sua madre e ispirato ai suoi ricordi d'infanzia, Falling racconta la tragedia di uomo che rifiuta di vivere con la stessa tenacia con cui rifiuta di morire. Abbandonato anni prima dalla consorte, per cui era incapace di mostrare una sincera attenzione, Willis ha interrotto la sua vita e si è reso detestabile al mondo, in cui dimora come fiume impetuoso. Nell'America di Trump, incarna una delle parti di un perpetuo conflitto ideologico, quella conservatrice e intrinsecamente xenofoba. L'altra, quella relazionale e umana, progressista e liberale, ha il volto quieto di suo figlio che cerca una riconciliazione impossibile. La frattura tra loro e tra le due Americhe si allarga fino a lasciare in mezzo una vertigine di incomprensioni.

Coi suoi numerosi flashback, il film fa eco a una vita di sofferenza, mettendo a confronto due mascolinità incompatibili, due spettri che si cercano e si incontrano senza vedersi. Il padre è perduto negli abissi del tempo e irriducibile al mondo, il figlio considera i lati migliori della realtà e tenta disperatamente di approcciare il genitore e di ricomporne il senso. Dentro un universo di segreti e non detti, l'uno non può impedirsi di aggredire costantemente l'altro che resiste stoicamente.