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Balletto del Bolshoi

Spartaco

Autore: il Corpo di Ballo del Bolshoi
Coreografia: Yuri Grigorovich
Libretto: Yuri Grigorovich

Solisti: Igor Tsvirko Svetlana Zakharova Anna Nikulina Artemy Belyakov Denis Savin

Nelle mani di Yuri Grigorovich la storia della ribellione degli schiavi diventa l’allegoria di un popolo oppresso (quello sovietico) che lotta coraggiosamente per rovesciare una classe dirigente fascista e decadente. Creato nel 1968, lo Spartacus del Bolshoi è un’opera tipicamente sovietica, e tipicamente “del” Bolshoi, un luogo dove le dimensioni contano – non per niente il nome del teatro significa “grande” in russo. E come il Bolshoi, questo è un balletto di dimensioni straordinarie, a cominciare dall’esercito di ballerini necessari per un tale spettacolo, tutti identicamente e perfettamente addestrati per finire (ma solo metaforicamente) con la grandiosa musica di Aram Khachaturian.

Durata: 195min.

SPARTACUS | Bolshoi Ballet in Cinema 21/22 season (Official trailer)

La trama è semplice, come lo sono i quattro personaggi principali: il nobile, indomito gladiatore Spartacus, Frigia, la sua amata, bella e dal cuore puro, il folle Crasso, capo dell’esercito romano e la venale cortigiana Aegina. Gli uomini dominano il palco: schiavi e soldati che si muovono all’unisono, dritti come le loro spade, e poi lo Spartaco di Denis Rodkin che affronta il console romano Crasso (Artemy Belyakov).

 

Più che in frasi liriche, la coreografia di Grigorovich si esprime in spettacolari tableau che utilizzano blocchi di ballerini e cortigiane illuminati da un chiaroscuro di sapore caravaggesco, che entrano ed escono dalla scena muovendosi in perfetto accordo.

È la storia dello schiavo Spartaco e della moglie Frigia portati a Roma dal generale romano Crasso. Spartaco incita i suoi compagni, schiavi come lui, alla rivolta contro gli oppressori ma viene ucciso dai suoi nemici.

Alla prima il balletto non incontrò il favore del pubblico. Ritornò in appello nel 1958 in una nuova produzione a opera di Igor Moiseiev con il Balletto del Bolshoi di Mosca e la partecipazione di Maja Plisetskaja. La versione definitiva fu messa in scena da Yuri Grigorovich il 9 aprile 1968, sempre per il Bolshoi, interpreti Vladimir Vasiliev, Ekaterina Maximova, Maris Liepa, Nina Timofeyeva; scene e costumi di Simon Virsaladze: fu la distribuzione migliore, destinata a rimanere in cartellone per molti anni con pieno favore popolare. Questa produzione fu inoltre molto ammirata sia alla Scala che al Teatro dell’Opera di Roma nella tournée del Balletto del Bolshoi effettuata in Italia nel settembre 1970. Un’altra versione è stata allestita con la compagnia di ballo del Teatro dell’Opera di Budapest e la coreografia di Lazlo Seregi nel 1968 (riprodotta con il complesso dell’Opera di Roma il 12 luglio 1987) e portata a Palermo nel quadro degli spettacoli estivi 1989 al Teatro di Verdura a Villa Castelnuovo. Frammenti di questo popolare balletto furono presentati al Circo Massimo nel corso della trasmissione televisiva Il gioco dell’eroe curata da Vittoria Ottolenghi, 22 giugno 1990.