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Balletto del Bolshoi

Giselle

Autore: Adolphe Adam
Coreografia: Alexei Ratmansky
Libretto: Théophile Gautier

Direttore d'orchestra: Pavel Klinichev
Scenografia: Robert Perdziola
Costumi: Robert Perdziola

Dalla sua creazione, “Giselle” è considerato l’apoteosi o, addirittura, il simbolo del balletto romantico. E’ Théophile Gauthier che ne suggerisce l’argomento a G. Saint-Georges, ispirandosi a un passaggio del libro di Heinrich Heine “Della Germania”, dove si narra della leggenda delle Willis, ragazze morte per amore alla vigilia delle nozze, che alla notte circondano i viaggiatori imprudenti, coinvolgendoli in girotondi e danze mortali.

Durata: 150min.

Giselle - Bolshoi Ballet in Cinema (Official trailer)

A differenza di altri balletti, Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia nel corso del tempo, a differenza di altri balletti re-inscenati completamente.
L'ultima rappresentazione originale all'Opéra National de Paris risale al 1868 e fu solo in seguito, con l'arrivo di Marius Petipa, fratello dei Lucien Petipa e primo interprete del balletto, che Giselle venne adattata alla tradizione della scuola russa. Petipa appurò dei tagli soprattutto nelle scene mimate e nella variazione che la protagonista esegue nel primo atto.
Merito del successo del balletto al giorno d'oggi però va alla produzione dei Balletti russi di Sergej Diaghilev, nei primi decenni del XX secolo.

LA TRAMA

Primo atto – In un piccolo villaggio della Renania, Giselle, giovane contadina, è felice, rallegrata dal calore del sole, dall’azzurro del cielo, dal canto degli uccelli, ma, soprattutto, dalla gioia di un amore puro. È sicura di amare Albert e di esserne riamata. Invano il guardiacaccia Hans, da sempre innamorato di lei, cerca di convincerla che Albert non è un semplice contadino, ma un giovane aristocratico che la inganna. Penetrato di nascosto nella casa che Albert affitta nel villaggio, Hans trova una spada d’argento con tanto di blasone, prova che Albert è effettivamente un nobile sotto mentite spoglie.

Al termine della caccia, alcuni nobili signori si fermano con il loro seguito al villaggio, dove vengono accolti con gioia e ospitalità dalla gente del luogo. Una giovane aristocratica, Batilde, fa dono a Giselle di una collana. Giselle è all’apice della felicità. Al contrario, Albert è confuso e preoccupato: Batilde, figlia del duca di Curlandia è infatti la sua promessa sposa.

È il momento che Hans attendeva da tempo: recuperata la spada nascosta, la mostra a Giselle e agli altri presenti, rivelando la vera identità di Albert e il suo perfido inganno.

Il mondo, i suoi sogni, il suo amore, tutto sembra crollare addosso a Giselle, che impazzisce e muore.

Secondo atto – Durante la notte, tra le tombe del cimitero del villaggio appaiono le Willis, fantasmi di ragazze morte per amore prima del matrimonio.

Vestite da spose e coronate di fiori … meravigliosamente belle, le Willis danzano alla luce della luna sempre più appassionatamente a mano a mano che sentono scivolare via l’unica ora che è loro concessa per danzare, poiché dopo dovranno nuovamente ridiscendere nelle loro tombe fredde come il ghiaccio. (H. Heine).

Torturato dal rimorso, Hans si reca sulla tomba di Giselle, ma viene circondato dalle Willis che, su ordine di Mirta, loro implacabile regina, lo costringono a danzare fino alla morte. Anche Albert non riesce a darsi pace per la morte di Giselle e si inginocchia in raccoglimento presso la sua tomba. Le Willis lo circondano immediatamente e la terribile sorte del guardiacaccia minaccia di colpirlo ugualmente. Ma l’ombra di Giselle lo protegge dalla collera delle Willis, il suo amore puro e pieno d’abnegazione lo salverà.

Al primo chiarore dell’alba i fantasmi delle Willis si dissolvono e con loro scompare anche l’ombra leggera di Giselle. Resterà per sempre, tuttavia, il suo ricordo nella memoria di Albert, ormai condannato a vivere con il sogno e il rimpianto di un amore perduto, di un amore più forte della stessa morte.