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Bones And All

Un film di Luca Guadagnino

Bones And All, il film diretto da Luca Guadagnino, è la storia del primo amore tra Maren (Taylor Russell), una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee (Timothée Chalamet), un solitario dall'animo combattivo.
Dopo il loro incontro, i due giovani iniziano un viaggio on the road che li porta alla continua ricerca di identità e bellezza. Prendendo strade secondarie, ammirando paesaggi nascosti in quella che è l'America di Ronald Reagan, Maren e Lee tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli e che non riesce a tollerare la loro natura.

Con Taylor Russell Timothée Chalamet Michael Stuhlbarg André Holland Chloë Sevigny

Produzione: Italia USA , 2022 , 130min.

BONES AND ALL (2022) | TRAILER UFFICIALE ITALIANO

Primo film in terra americana per Luca Guadagnino, che attraversa le grandi pianure del Midwest per seguire la dolce deriva di due dropout divisi fra la necessità di accettare la propria natura e la paura di combatterla.

Lo dice il padre di Maren, nella registrazione audio che lascia alla figlia prima di abbandonarla, qual è lo spirito di Luca Guadagnino verso i protagonisti del suo ultimo film, tratto da un romanzo di Camille DeAngelis adattato da David Kajganich: «Non mi sono mai chiesto cosa fossi, ma chi sei!». We Are Who We Are, siamo chi siamo, era del resto il titolo della precedente serie del regista italiano, basata su un altro incontro di due figure "a parte", incerte della propria natura, né maschio né femmina, sia maschio sia femmina, così come i giovani Maren e Lee di Bones and All (interpretati da Taylor Russell e Timothée Chalamet), appartengono a una specie animalesca eppure umanissima, per come è mossa da un desiderio reale e metaforico di sfamarsi.

Nel corpo centrale degli Stati Uniti, negli anni non casuali - come sottolineano le voci di notiziari televisivi e radiofonici - del reaganismo e della cura Giuliani di New York, da un lato, e dalla diffusione dell'Aids, dall'altro, che chiamava le nuove generazioni a controllare, o forse più ancora reprimere i propri istinti, Guadagnino unisce i due temi centrali della sua opera - l'accettazione di sé, della propria unicità, e la necessità di confrontare il proprio desiderio con quello dell'altro - con l'immaginario di una nazione e della sua epoca.

Grazie allo splendido lavoro del direttore della fotografia Arseni Khachaturan, che gira in pellicola e tiene bassi i toni della luce e dei colori, e a un perfetto controllo della messinscena da parte di Guadagnino, soprattutto nella prima parte il film coglie con un montaggio ellittico e lirico la solitudine e l'inquietudine di Maren. La lenta scoperta del suo desiderio più intimo, la sua fame e la sua inevitabilità; poi l'incontro con una comunità di suoi simili e in particolare con Lee, con il quale si sposta di luogo in luogo restano quasi invisibile agli occhi degli altri.