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Lucky

Un film di John Carroll Lynch

Lucky segue il viaggio spirituale di un ateo novantenne e dei singolari personaggi che abitano nella sua cittadina sperduta nell'entroterra degli Stati Uniti. Sopravvissuto a tutti gli amici di una vita, Lucky si trova davanti al precipizio della sua esistenza, pronto a un ultimo viaggio alla scoperta di se stesso, e forse a un passo da un vero stato di "illuminazione". Esordio alla regia dello straordinario caratterista John Carroll Lynch, Lucky è una lettera d'amore alla carriera di oltre mezzo secolo e alla vita del geniale Harry Dean Stanton, recentemente scomparso, volto e corpo iconico amato da registi come David Lynch (che partecipa anche al film in un ruolo secondario) e Wim Wenders, ma anche una riflessione intima e poetica sulla mortalità, la solitudine, la spiritualità e le connessioni umane.

Con Harry Dean Stanton David Lynch Ron Livingston Ed Begley Jr. Tom Skerritt Beth Grant Yvonne Huff

Produzione: USA , 2017 , 88min.

LUCKY - 2018 - Trailer Ufficiale Italiano

Per il suo primo film da regista, John Carroll Lynch – navigato attore classe ’63 (tra le ultime apparizioni, The Founder, era uno dei due fratelli McDonald, e Jackie, era Lyndon B. Johnson) – mette in scena uno script di Logan Sparks e Drago Sumonja: script che sembra nascere con la precisa volontà di costruire un film non “con” Harry Dean Stanton, ma “su” Harry Dean Stanton.

Sì, perché l’adesione al personaggio del compianto, grande attore scomparso proprio un anno fa (il 15 settembre 2017) va ben al di là del consueto “mestiere”.

E allora eccolo lì, incedere flemmatico e con la risposta sempre pronta, abitare spazi che non possono non riportare alla mente quel capolavoro che fu Paris, Texas e, allo stesso tempo, riproporre echi della ben più recente, straordinaria stagione 3 di Twin Peaks.

E non è un caso, crediamo, che tra i vari incontri abituali del protagonista ci sia proprio David Lynch (disperato perché la sua tartaruga ultracentenaria se n’è andata chissà dove…), regista che ha diretto Harry Dean Stanton in più di un’occasione, a cominciare da Cuore selvaggio, passando per Una storia vera per arrivare poi a Inland Empire e, appunto, cinque episodi della serie di culto.

John Carroll Lynch – che con l’omonimo David condivide solamente il cognome – sembra voler assecondare lungo tutto il percorso questa continua e malinconica altalena esistenziale, seguendo senza intromissioni l’incedere goffo e stralunato di un uomo prossimo ad un qualcosa di simile alla fine, capace però di avvicinarcisi con il sorriso. Ciao Harry, good Luck(y).