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Il giovane Karl Marx

Un film di Raoul Peck

Un personaggio affascinante e controverso, in un film che ne illumina il pensiero, l'ardore, la passione politica. Siamo negli anni Quaranta del XIX Secolo. Il giovane Marx (August Diehl) e l'amico Friedrich Engels (Stefan Konarske) danno vita a un movimento capace di emancipare, anche oltre i confini europei, i lavoratori oppressi di tutto il mondo. Sono anni di fermento: in Germania viene fortemente repressa un'opposizione intellettuale molto attiva, in Francia gli operai del Faubourg Saint-Antoine si sono messi in marcia. Anche in Inghilterra il popolo è sceso in strada. A 26 anni Karl Marx porta la sua donna sulla strada dell'esilio. A Parigi incontra Friedrich Engels, figlio di un grande industriale, che ha studiato le condizioni di lavoro del proletariato inglese. Questi due giovani dalla diversa estrazione sociale, ma entrambi brillanti, appassionati, provocatori e divertenti riusciranno a creare un movimento rivoluzionario unitario.

Con August Diehl Vicky Krieps Stefan Konarske Olivier Gourmet Hannah Steele Alexander Scheer

Produzione: Francia Belgio Germania , 2017 , 118min.

Il giovane Karl Marx - Trailer Italiano Ufficiale | HD

Sotto a Il giovane Karl Marx, sotto alla ricostruzione biografica apparentemente così classica, lineare e didascalica, sotto a quello che - filosofia e politica a parte - è un film in costume anche abbastanza avvincente, e che gestisce con grande naturalezza la questione linguistica imprescindibilmente legata a intellettuali tedeschi che vivevano e comunicavano in Francia e in Inghilterra, Peck fa risuonare molte più cose.
Quanto il regista di Haiti fosse in grado di intersecare con naturalezza ed efficacia le esigenze del cinema con quelle della politica e del pensiero, lo avevamo già capito col film in cui ha riportato di scottante attualità la figura di James Baldwin, I Am Not Your Negro.
Dalla questione razziale, quindi, passa a quella sociale ed economica: che nel 1843, con le monarchie assolute aggrappate ai loro privilegi, la crisi economica, le carestie, e soprattutto con il nuovo paradigma imposto al mondo dalla Rivoluzione industriale, era tesissima.
Forse ancora più di quando non sia oggi, dove al posto delle monarchie assolute ci sono i nuovi regimi sovranisti, dove la crisi sembra tutt’ora imperante, e dove non si fanno ancora i dovuti conti con le conseguenze di un’altra rivoluzione non meno dirompente di quella industriale come quella legata al digitale e alla rete.