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Notti magiche

Un film di Paolo Virzì

'Notti magiche' è una commedia malinconica, che in un certo senso guarda con occhio affettuoso, ma anche umoristico e canzonatorio, alla fine dei sogni: quello di vincere i Mondiali, quello della gioventù che tutto può, quello di un cinema italiano che per un paio di decenni è stato una dei fari più importanti a livello mondiale.
Mentre i tifosi italiani assistono alla sconfitta della nazionale durante la semifinale di Coppa del mondo, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. Si sospetta un omicidio e i principali indagati sono tre giovani sceneggiatori, chiamati in questura a raccontare la loro versione dei fatti.

Con Mauro Lamantia Giovanni Toscano Irene Vetere Roberto Herlitzka Marina Rocco Paolo Sassanelli

Produzione: Italia , 2018 , 125min.

NOTTI MAGICHE (2018) di Paolo Virzì - Trailer ufficiale HD

Ficcato al debutto degli anni Novanta, il film di Virzì individua alcune delle tensioni dinamiche che stavano rivoluzionando gli scenari estetici: la ricomposizione del cinema italiano per aree geografiche (nello specifico l'area romana, siciliana e toscana), la creazione di conseguenza di un nuovo immaginario collettivo legato alla provincia italiana (la sequenza del ritorno di Luciano a Piombino), il crepuscolo dei padri fondatori (la silhouette di Fellini e i residui essenziali del suo cinema, il pozzo e la 'passerella di addio' di 8 1/2), la nascita di una generazione 'orfana' (lo sconforto delle nuove leve private dei maestri che sovente restano al palo, incapaci di interpretare la nuova realtà a-ideologica e globalizzante), il contributo degli sceneggiatori eredi della grande commedia all'italiana che legano il proprio retroterra culturale al 'nuovo cinema' (il laboratorio di Fulvio Zappellini), l'accentuazione di una comicità di facile resa e bassa qualità figliastra della commedia all'italiana (la ragazza coccodè, merce in grado di coprire un potenziale cinema medio), l'influenza dell'universo televisivo sul gusto (la sceneggiatura vincitrice su Antonello da Messina svenduta a puntate).

È un film imperfetto Notti magiche, che si interrompe, che alterna i poli come la corrente elettrica, illuminandosi fulmineamente e spegnendosi bruscamente, indossando l'abito buono della gioventù (il film si accende quando Virzì torna nella sua provincia) in una sorta di com'eravamo rievocato sopra le righe e con un cast di giovani attori stonati che prevaricano i rispettivi personaggi. Giallo e tragicomico si combinano con le interpretazioni senza filtro e colore che implorano lo sguardo di un'anima caritatevole che possa ripescarle dal naufragio in cui soccombe nella finzione il Saponaro di Giancarlo Giannini.

Il trailer fa giustamente riferimento ai Mondiali di calcio, perché sono l'elemento più famigliare al pubblico, ma il vero cuore pulsante di 'Notti magiche' è il racconto di ciò che è rimasto del grande cinema del dopoguerra, con i suoi autori ormai al tramonto, e insieme è un ragionamento su come si dovrebbe fare cinema, su come si dovrebbero narrare le storie. Cioè, dice Virzì, guardando fuori dalla finestra, osservando le vite di chi ci sta intorno.

'Notti magiche' di Paolo Virzì, secondo i pareri ricorrenti nelle recensioni dei critici, sembra un pochino troppo disomogeneo, con i tre sceneggiatori protagonisti che sembrano macchiette, più che personaggi a tutto tondo, e l'intento metacinematografico a tratti didascalico. Ma il film funziona quando mette in secondo piano i giovani protagonisti, quando li racconta al di fuori dell'ambiente romano, o ancora quando guarda alle vecchie glorie del cinema italiano senza timore reverenziale. Ma sono appunto momenti belli alternati a momenti meno riusciti, senza che i primi prendano il sopravvento.