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Balletto del Bolshoi

La bella addormentata

Autore: Piotr Ilitch Tchaïkovski
Coreografia: Youri Grigorovitch
Libretto: Marius Petipa

Direttore d'orchestra: Pavel Sorokin
Regia: Vassily Sinaisky
Scenografia: Ezio Frigerio
Costumi: Franca Squarciapino

Solisti: Olga Smirnova Semyon Chudin Alexei Loparevich Yulia Stepanova Vitaly Biktimirov Artemy Belyakov Anastasia Denisova

Messo in scena dal Corpo di Ballo del Bolshoi, il tema mitologico de La bella addormentata introduce il pubblico nell'ambiente magico dei granconti di Fées. Virtuosità e decori sontuosi contribuiscono al successo di questo magnifico spettacolo la cui protagonista, Principessa Aurora è affidata all'interpretazione del giovane talento di Olga Smirnova.

Durata: 170min.

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La bella addormentata è uno dei capolavori della danza classica, e un vertice di quello stile imperiale russo dell’Ottocento che, per molti, rappresenta l’idea stessa di balletto. Come per altre due opere considerate icone della danza, Il lago dei cigni e Lo schiaccianoci, il balletto fu coreografato dal francese Marius Petipa su una partitura del compositore russo Pëtr Il’icˇCajkovskij.
Ma mentre gli altri due racconti vengono ormai quasi esclusivamente identificati con il balletto, la fiaba della Bella addormentata è conosciuta da un pubblico molto più vasto. La storia della bella principessa dotata di ogni virtù che viene colpita dalla maledizione di una fata malefica e dopo un sonno durato cent’anni viene salvata dalla sua fata madrina e da un bel principe azzurro fa parte   di   una   collezione   seicentesca   di   fiabe   francesi,   opera   dello   scrittore
Charles Perrault. Nonostante siano passati più di tre secoli da allora, La bella addormentata è tuttora una fiaba amata e conosciuta dai bambini di tutto il mondo.

La trama

Prologo – Il re Florestano XIV e la regina festeggiano la nascita della principessa Aurora. Alla festa partecipa la Fata dei Lillà con il suo seguito di fate, ciascuna delle quali reca un dono alla neonata. Irrompe la malvagia fata Carabosse, furiosa per non essere stata invitata e, curva sulla culla di Aurora, ne predice la morte a causa di una puntura di ferro da maglia. La Fata dei Lillà la allontana e promette la sua protezione alla neonata, ma il re, preoccupato, vieta per editto l’utilizzo dei ferri da maglia in tutto il suo regno, pena la morte.

Primo atto – Sedici anni più tardi, si festeggia il compimento della maggiore età della principessa. Ospiti importanti e pretendenti convergono a palazzo dai quattro angoli del mondo. Aurora danza con tutti, ma non concede a nessuno i suoi favori. Una vecchia le dona un mazzo di rose e Aurora volteggia felice nel valzer ma, improvvisamente, punta da un ferro acuminato nascosto nel mazzo, perde le forze e si accascia a terra. La vecchia si rivela essere la perfida Carabosse che, per sottrarsi alle guardie che si gettano su di lei con le spade sguainate, scompare. La Fata dei Lillà non può annullare l’incantesimo, ma può alleviarne le conseguenze. Aurora non è morta, ma è solo in catalessi. La bacchetta magica della Fata dei Lillà fa allora sprofondare tutto il regno in un sonno secolare.

Secondo atto – Sono passati cent’anni e il principe Desiré, con il suo seguito, è a caccia nel bosco. Quando rimane solo, gli appare la Fata dei Lillà, che evoca la figura di Aurora. Affascinato, il principe corre verso di lei, ma Aurora scompare, lasciandolo con uno struggente desiderio di rivederla. Insieme alla Fata, il principe si dirige in barca verso il castello addormentato, circondato dal bosco silenzioso, nel cui intrico si vedono appena le torri del palazzo reale.

Il parco ormai incolto è il regno della Fata Carabosse, che impedisce a chiunque di raggiungere il castello ma, di fronte alla Fata dei Lillà e al principe Desiré, i suoi malefici si rivelano impotenti. Con un bacio, Desiré risveglia Aurora e, con lei, tutto il reame. Incantato dalla sua bellezza, Desiré ne chiede la mano al re e alla regina.

Terzo atto – Si celebra il fastoso matrimonio di Aurora e Desiré. Tra i numerosi invitati vi sono i personaggi delle fiabe: la principessa Florina e l’Uccello Azzurro, il Gatto con gli Stivali e la Gattina Bianca, il Lupo e Cappuccetto Rosso. Anche le Fate dei Brillanti, degli Zaffiri, dell’Oro e dell’Argento salutano e rendono omaggio agli sposi.

Apoteosi – Nella generale gioia e allegria dei festeggiamenti, emerge su tutti la figura della Fata dei Lillà, personificazione del bene invincibile che trionfa.