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1917

Un film di Sam Mendes

1917, il film diretto da Sam Mendes, racconta un anno cruciale della Prima guerra mondiale, il 1917, dal punto di vista di due giovani caporali britannici, Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman). Appartengono entrambi all'ottavo battaglione e prima di essere camerati, sono innanzitutto amici. Non stupisce quindi che vengano scelti proprio loro due, insieme, per portare a termine un'ardua missione: attraversare l'ostile territorio nemico per consegnare un messaggio a un battaglione di 1600 uomini, tra cui il fratello di Blake, Joseph (Richard Madden). Così facendo, impedirebbero ai soldati di cadere in una trappola mortale, ordita dai nemici tedeschi. L'impresa è al limite del possibile, perché il tempo per svolgerla è poco e il territorio da attraversare è impervio. La loro rotta è a sudest e il loro equipaggiamento base è fornito anche di mappe e torce. I due soldati dovranno raggiungere il battaglione accampato nei pressi di Écouste e consegnare l'avvertimento del generale Erinmore (Colin Firth) al colonnello Mackenzie (Benedict Cumberbatch).
I due si imbarcano in quella che sembra una missione suicida, nella quale i Tedeschi e il tempo sono i loro nemici giurati. Nonostante la loro amicizia venga messa a dura prova dalle difficoltà incontrate lungo il cammino, Blake e Schofield riusciranno a consegnare il messaggio prima che sia troppo tardi?

Con Dean-Charles Chapman George MacKay Mark Strong

Produzione: Gran Bretagna USA , 2019 , 110min.

1917 di Sam Mendes (2020) - Trailer Italiano Ufficiale HD

Fresco vincitore del Golden Globe, l’ultimo film di Sam Mendes, 1917, è uno di quei film che potrebbero necessitare di due visioni. Non perché non sia immediato o di difficile comprensione quanto più per la bellezza delle immagini, splendidamente fotografate da Roger Deakins, che viste da sole, senza dialoghi o quant’altro, raccontano già di loro una storia capace di catturare ogni spettatore. Ed è così che subentra la necessità di una seconda visione, più focalizzata sul tragico racconto, liberamente tratto dai racconti del nonno di Mendes che partecipò alla Grande Guerra ed al quale il film è dedicato. 

Spogliandosi di ogni forma stilistica legata all’epica, 1917 racconterà gli orrori della guerra in un gioco di antitesi dove non c’è spazio per l’umanità. Lande desolate caratterizzate da morti in ogni dove, in cui l’unica regola che vige è quella del mors tua vita mea, come dicevano i latini. È per questo che non c’è la necessità di focalizzare l’attenzione su una storia inutilmente intricata o che lasci la guerra esclusivamente sullo sfondo. 

Mendes catapulta lo spettatore in quei paesaggi freddi, distaccati da ogni concezione di umanità, raramente presente nel contesto bellico. La morte predomina sulla vita, anche quand’essa si mostra nel sorriso di un neonato nascosto nei bassifondi di una città devastata. Non c’è tempo da perdere, quel messaggio va recapitato. E l’impresa è, per definizione, ardua. Il pericolo tedesco è dietro l’angolo, pronto a sparare o accoltellare. 

Lo spettatore si troverà quindi ad attraversare e vivere la morte insieme ai due protagonisti, senza un attimo di respiro, catapultato in una realtà a noi (momentaneamente) estranea e che oscilla sempre tra dramma e tensione.